BELLUNO - Ieri mattina ha scatenato la rabbia di molti la notizia del cane di un cacciatore ucciso da un lupo nella zona alta di Trichiana, comune di Borgo Valbelluna. È...
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LA TESTIMONIANZA
«Ero a caccia - racconta Da Rold - e la mia segugia di 10 anni stava seguendo una lepre. Lei amava quella selvaggina. All’improvviso ho iniziato a sentire i suoi lamenti sono accorso e ho visto due lupi che la stavano sbranando. Ho urlato e i due animali selvatici sono fuggiti. Ma per la mia Mosca era troppo tardi. Respirava ancora, ma aveva morsi ovunque, che le hanno perforato reni e polmoni. Ho subito cercato un veterinario, ma essendo domenica non è stato facile. Alla fine l’ho portata a Feltre, ma quando siamo arrivati è spirata. È stata allertata anche la polizia provinciale che sta indagando. I resti della mia Mosca sono all’istituto zooprofilattico di Belluno per le analisi del caso. Poi verrà cremata». La figlia di Mosca, una segugia di 3 anni “Luna” si è salvata per miracolo. «Mi resta lei - prosegue il cacciatore- ma a quell’animale eravamo tanto affezionati». Non è la prima volta che il cacciatore avvista i lupi in quella zona. «Anche la domenica precedente li avevamo visti in una battuta - prosegue - e un commerciante di frutta di Trichiana li ha visti sotto il Rifugio Pranol, quindi a bassissima quota».
LA PROVINCIA
Ieri in mattinata la Provincia ha diffuso una nota sul caso. «La Polizia Provinciale sta ricostruendo la vicenda di un cane morto in seguito ai morsi di lupi - si legge -. Gli agenti della Provincia di Belluno sono intervenuti questa mattina (ieri ndr) all’Istituto Zooprofilattico, per vedere l’animale e raccogliere la testimonianza del proprietario». «Il cane - prosegue il comunicato -, a prima vista, non presenta lacerazioni, ma solamente segni di morso. Secondo le prime analisi della Polizia Provinciale, non si tratterebbe di un’interazione preda-predatore, ma di un’interazione paragonabile ad una intraspecifica. Vale a dire che i lupi, in presenza molto probabilmente di una cucciolata, hanno avvertito nel segugio una possibile minaccia estranea al branco e hanno agito per difesa. Anche il secondo cacciatore nella sua ricostruzione dei fatti conferma di essere arrivato sul posto qualche secondo dopo e di aver incrociato i lupi. Questi, però, non appena lo hanno visto, hanno deviato direzione, senza manifestare nessun tipo di aggressività.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, in relazione a eventuali rischi per l’incolumità pubblica, sottolinea che Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e la letteratura scientifica non riportano casi documentati di aggressione di persone, perlomeno dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino