Addio a Nio, morto il cagnolino che viaggiava con l'autobus

Il cane Nio
CORDENONS - Aveva quattro zampe, ma dai frequentatori della piazza era considerato un cordenonese a tutti gli effetti. D'altronde Nio, un cagnolino entrato nei cuori di tutti...

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CORDENONS - Aveva quattro zampe, ma dai frequentatori della piazza era considerato un cordenonese a tutti gli effetti. D'altronde Nio, un cagnolino entrato nei cuori di tutti a Cordenons (Pordenone), era chiamato proprio "el cian de la plassa" per la sua abitudine di girovagare tra le vie del centro. E ora potrebbe diventare il primo quadrupede a ottenere un'intitolazione pubblica.




Da martedì 24 febbraio "el cian de la plassa" non c'è più, è morto tra le braccia della sua padrona, la cordenonese Chiara Neri, provocando commozione anche sul web. Ed è proprio online che ha iniziato a viaggiare la proposta, lanciata in primis dalla stessa proprietaria, ispirata da un ex vigile urbano cittadino che Nio "aiutava" a insegnare l'educazione stradale ai bambini delle elementari: «Sarebbe bello - scrive Chiara Neri - piantare un alberello all'interno del parco Robinson e dedicarlo proprio a lui». Poi l'appello, rivolto alle associazioni cittadine quali la Pro Loco, Li Boteghis e il Ciavedal: «Sareste disposti a dare una mano?» chiede la proprietaria del cagnolino più famoso di Cordenons.



La proposta ha già trovato il consenso di altri cittadini cordenonesi, che la definiscono come «veramente bella». «Sarebbe un modo per ricordarlo con un bel posto in piazza» ribattono altri. «In molti lo conoscevano, lo coccolavano e lo nutrivano con prelibatezze» ricorda la sua padrona, Chiara Neri.



Era un cagnolino fuori dal comune, Nio, capace di imprese che ricorda gran parte della cittadina: «Per un periodo - racconta la proprietaria del cane - raggiungeva la zona del Tramit in autobus». Saliva, viaggiava, scendeva, per cambiare zona e "conquistare" nuovi territori. Poi tornava sempre a casa, passando, ovviamente, per la "sua" piazza. Quella piazza che adesso, se le associazioni accoglieranno l'invito, avrà un albero a suo nome. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino