Uccide il cane del vicino perché abbaia troppo: il pm chiede 2 mesi

Uccide il cane del vicino perché abbaia troppo: il pm chiede 2 mesi
VENEZIA - Prima c'erano state le minacce: il cane abbaiava troppo e disturbava. Una storia che doveva finire, in un modo o nell'altro. Poi, all'improvviso, quelle...

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VENEZIA - Prima c'erano state le minacce: il cane abbaiava troppo e disturbava. Una storia che doveva finire, in un modo o nell'altro. Poi, all'improvviso, quelle parole si erano tramutate in realtà il 10 ottobre 2013. L. M., 79 anni, residente a Fossalta di Piave, in provincia di Venezia, alla vista del cane della sua vicina di casa a passeggio lungo la strada che costeggia la sua abitazione, aveva accelerato e puntando la propria macchina in direzione del cane - un meticcio di piccola taglia - lo aveva investito, lasciandolo senza vita sul ciglio della strada e proseguendo la sua corsa. Senza fermarsi. E senza nemmeno modificare la traiettoria dell'auto, nonostante la stessa proprietaria del cagnolino avesse più volte segnalato la presenza dell'animale sulla strada. 

 
«Senza che ve ne fosse necessità, o comunque per crudeltà, investiva volutamente il cane di piccola taglia» della vicina. Così recita il capo d'imputazione firmato dalla procura di Venezia che ieri pomeriggio ha chiesto la condanna a due mesi di carcere (con la sospensione condiziona della pena) del settantanovenne, a processo con l'accusa di uccisione di animali.
ANTICHI DISSAPORI
L'episodio del 10 ottobre di sei anni fa è stato l'ultimo capitolo di una serie di litigi iniziata anni prima e che vedeva come materia del contendere sempre lo stesso argomento: il continuo abbaiare del piccolo meticcio della donna, ora parte civile nel processo incardinato di fronte al tribunale di Venezia e assistita dall'avvocato Bettina Pretegiani.
Per il settantanovenne, vicino di casa della donna, infatti l'abbaio del cane a ogni pié sospinto era una cosa insopportabile. Più volte i due si erano contrastati sul punto, con la donna a difendere quello che era a tutti gli effetti un affetto da diversi anni; e lui, il vicino, a dire che prima o poi ci avrebbe pensato lui a sistemare le cose. Parole che però erano rimaste ferme lì: minacce che mai la proprietaria del meticcio avrebbe pensato si potessero tramutare in realtà
L'INVESTIMENTO
Il 10 ottobre 2013, però, la rabbia del settantanovenne ieri a processo (la sentenza è attesa per il 30 gennaio) era esplosa del tutto alla vista del cagnolino che stava camminando libero nella strada dove i due contendenti abitano. L'uomo, alla guida della sua macchina, aveva così puntato il cane nonostante la donna avesse segnalato la presenza del cane in strada, sbracciandosi e gridando e forse sospettando quello che sarebbe potuto succedere. Tutto inutile perché nel giro di pochi secondi l'auto del settantanovenne aveva investito il cagnolino della donna, colpendolo con due ruote e uccidendolo sul colpo.
L'uomo - questo si legge nella denuncia e nello stesso capo d'accusa - aveva continuato la sua marcia «senza provvedere a soccorrere l'animale nonostante» la donna «gli avesse intimato di arrestare il proprio mezzo». Accuse e fatti per cui l'anziano adesso rischia la condanna a due mesi di carcere.

Nicola Munaro
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Il Gazzettino