«Capitale della cultura, il nuovo assessore seguirà tutto il dossier»

Conte: «Sarà un tecnico con competenze ampie, anche sulla mobilità». Bazza (Pd): «Bene ridistribuire quella delega»

«Capitale della cultura, il nuovo assessore seguirà tutto il dossier»
TREVISO - Sarà un super tecnico, al di fuori dai giri della politica, e si dedicherà ai dossier importanti come quello per la candidatura a capitale della cultura....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - Sarà un super tecnico, al di fuori dai giri della politica, e si dedicherà ai dossier importanti come quello per la candidatura a capitale della cultura. Ma non solo. «Il nome c’è l’ho già in testa ma è presto per parlarne - spiega il sindaco Mario Conte - per fine anno però sarà tutto chiaro e a gennaio ci sarà l’inserimento in giunta. Sarà, anzi è, un tecnico di alto profilo. Non proprio un assessore solo alla Cultura, avrà un delega più ampia e complessa». Conte non si sbilancia più di tanto ma fa capire molte cose. La prima: il nuovo assessore, una donna, avrà un ruolo importante nel settore della Cultura ma più come supporto al sindaco che non pare intenzionato a mollare del tutto la delega. Il suo modello è il sindaco di Bologna Matteo Lepore (Pd) che gestisce direttamente la cultura - nel sito ufficiale la delega è tra le sue competenze - ma si è circondato di uno staff di supporto. 


L’ANALISI
«I dossier importanti in questo momento sono tanti - spiega Conte - sicuramente lo è quello della candidatura a capitale della Cultura 2026, ma lo è anche quello sulla mobilità. Il nuovo assessore avrà competenze su entrambe le cose». Sul nome, come detto, non si sbottona: «Nella mia testa è già tutto deciso - ribatte - avremo tempo e modo per parlare diffusamente di questa nuova figura. Ma non c’è niente di nuovo: fin dalla nomina della giunta ho detto che, entro la fine dell’anno, avrei fatto un’integrazione. E che sarebbe stata una donna, un tecnico molto esperto. Sto rispettando i tempi. Dico solo che sarà una professionista di alto profilo. La giunta intanto sta lavorando molto bene, questa aggiunta ci darà una spinta in più». Gli assessori diventeranno così otto portando il totale della giunta, sindaco compreso, a nove. Una cosa però Conte la conferma: nel mini-rimpasto che accompagnerà la nomina del nuovo assessore verrà introdotta anche una nuova delega, quella alla Terza Età. Qui non ci saranno particolari novità: l’incarico andrà all’attuale assessore al sociale Gloria Tessarolo. E sarà una delega complessa, descritta così dal sindaco solo qualche giorno fa: «Ci sono anche temi urbanistici che riguardano gli anziani così come temi sociali, culturali, sportivi. C’è veramente di tutto».


IL COMMENTO


Dal Pd osservano attentamente le mosse della Giunta. E Carlotta Bazza, consigliere comunale che più di tutti ha contestato la scelta del sindaco a tenersi la delega alla Cultura, sottolinea: «Sono molto soddisfatta dall’annuncio del sindaco/assessore Conte di voler finalmente nominare un vero assessore alla Cultura. Viene facile pensare che il sindaco e ormai ex assessore alla cultura abbia fatto tesoro dei consigli del Partito Democratico. È una dimostrazione di intelligenza che voglio riconoscere pubblicamente, anche in un’ottica di collaborazione con l’amministrazione, nel rispetto dei ruoli diversi». E, dopo aver ribadito che un sindaco non può avere troppi incarichi, sottolinea: «La nuova assessora dovrà quindi avere una visione lungimirante e mirata e avere soprattutto la capacità di trovare risorse da investire per la questione culturale. Sperando possa anche far riaprire un cinema in centro storico, soprattutto in vista del traguardo Treviso capitale della cultura». E dopo aver definito «simpatica e interessante» ma senza «visione profonda» l’iniziativa di riqualificazione culturale dei giardinetti di Sant’Andrea, affonda: «È proprio il caso di dirlo, l’ex assessore alla cultura, ma sempre il nostro sindaco aveva proprio bisogno di un aiuto e ha riconosciuto, nominando un nuovo assessore, di non potercela proprio fare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino