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TREVISO - Sarà un super tecnico, al di fuori dai giri della politica, e si dedicherà ai dossier importanti come quello per la candidatura a capitale della cultura. Ma non solo. «Il nome c’è l’ho già in testa ma è presto per parlarne - spiega il sindaco Mario Conte - per fine anno però sarà tutto chiaro e a gennaio ci sarà l’inserimento in giunta. Sarà, anzi è, un tecnico di alto profilo. Non proprio un assessore solo alla Cultura, avrà un delega più ampia e complessa». Conte non si sbilancia più di tanto ma fa capire molte cose. La prima: il nuovo assessore, una donna, avrà un ruolo importante nel settore della Cultura ma più come supporto al sindaco che non pare intenzionato a mollare del tutto la delega. Il suo modello è il sindaco di Bologna Matteo Lepore (Pd) che gestisce direttamente la cultura - nel sito ufficiale la delega è tra le sue competenze - ma si è circondato di uno staff di supporto.
L’ANALISI
«I dossier importanti in questo momento sono tanti - spiega Conte - sicuramente lo è quello della candidatura a capitale della Cultura 2026, ma lo è anche quello sulla mobilità.
IL COMMENTO
Dal Pd osservano attentamente le mosse della Giunta. E Carlotta Bazza, consigliere comunale che più di tutti ha contestato la scelta del sindaco a tenersi la delega alla Cultura, sottolinea: «Sono molto soddisfatta dall’annuncio del sindaco/assessore Conte di voler finalmente nominare un vero assessore alla Cultura. Viene facile pensare che il sindaco e ormai ex assessore alla cultura abbia fatto tesoro dei consigli del Partito Democratico. È una dimostrazione di intelligenza che voglio riconoscere pubblicamente, anche in un’ottica di collaborazione con l’amministrazione, nel rispetto dei ruoli diversi». E, dopo aver ribadito che un sindaco non può avere troppi incarichi, sottolinea: «La nuova assessora dovrà quindi avere una visione lungimirante e mirata e avere soprattutto la capacità di trovare risorse da investire per la questione culturale. Sperando possa anche far riaprire un cinema in centro storico, soprattutto in vista del traguardo Treviso capitale della cultura». E dopo aver definito «simpatica e interessante» ma senza «visione profonda» l’iniziativa di riqualificazione culturale dei giardinetti di Sant’Andrea, affonda: «È proprio il caso di dirlo, l’ex assessore alla cultura, ma sempre il nostro sindaco aveva proprio bisogno di un aiuto e ha riconosciuto, nominando un nuovo assessore, di non potercela proprio fare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino