Candele profumate per aiutare i malati di Alzheimer precoce, la sfida di Romina

Candele profumate per aiutare i malati di Alzheimer precoce, la sfida di Romina
CORDOVADO - Dopo "Le Mamme delle mascherine" e le donazioni al Progetto scuola, Romina Luvisutto si sta impegnando nella raccolta fondi a supporto della ricerca...

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CORDOVADO - Dopo "Le Mamme delle mascherine" e le donazioni al Progetto scuola, Romina Luvisutto si sta impegnando nella raccolta fondi a supporto della ricerca scientifica contro l'Alzheimer precoce. La wedding planner di Cordovado si è catapultata nel nuovo progetto solidale Hope&Love, creando artigianalmente delle candele d'ispirazione olistica, ricche di oli naturali e decorazioni floreali. Belle da vedere, ma soprattutto utili. Le ordinazioni stanno piovendo da tutta Italia. Ma Luvisutto confeziona tutto da sola e le prenotazioni vengono evase un poco alla volta.


IL MESSAGGIO
L'importante è che arrivi il messaggio del progetto: l'Alzheimer precoce in Italia colpisce sempre più persone giovani; i malati e la famiglie hanno bisogno di una robusta rete di sostegno, oltre che di cura. Però i fondi a disposizione dei ricercatori sono pochi, mentre le famiglie delle persone malate si trovano, spesso, a combattere una battaglia solitaria contro difficoltà insormontabili.


LA STORIA DI PAOLO
A spingere Luvisutto è stata la drammatica esperienza familiare di Michela Morutto di Concordia, madre di due bambini di 7 e 11 anni, moglie di Paolo Piccoli, 49 anni, affetto da Alzheimer presenile molto aggressivo, diagnosticato nel 2014. Una storia devastante, raccontata da Michela nel libro "Un tempo piccolo. Continuare a essere famiglia con l'Alzheimer precoce", scritto con Serenella Antoniazzi.
«Il mio progetto è nato il 19 marzo, in concomitanza con la festa del papà, dopo avere letto uno sfogo di Michela su Facebook, in cui diceva che la Rsa dove è ricoverato Paolo, che non può più essere seguito a casa, non era accessibile a causa della zona rossa. Quindi tutte le visite erano state interrotte», racconta Luvisutto. «Ma le visite che la moglie e figli fanno a Paolo sono di tipo terapeutico, perché servono per mantenere viva la memoria e i ricordi. Mi sono sentita con Michela e dentro mi è scattato qualcosa. Mi sono chiesta cosa si può fare, per sollecitare le persone a prendere coscienza della situazione di una persona giovane colpita da questa malattia degenerativa». Romina ha pensato che una cosa concreta da fare era creare qualcosa, manualmente, come aveva fatto con le mascherine, quando nel 2020 è scoppiata la bomba Coronavirus. «Da poco ho fatto un corso per maestra candelara. Perciò ho deciso di produrre delle candele particolari. Sono fatte con la soia, al 100% naturali. All'interno inserisco un mix di oli essenziali, derivati da piante, fiori e frutti, che servono per farci sentire bene dopo una giornata stressante oppure per infonderci più energia. Sono seguita da un'amica, Fiammetta Innocente operatrice olistica, che mi sta facendo scoprire il mondo degli oli essenziali e del benessere interiore. Così ho dato il via alla serie di candele Hope&Love, esteticamente belle e funzionali».


IL SIGNIFICATO


Hope sta per speranza di poter rivedere le persone e riabbracciarle, dopo la lunga parentesi del lockdown, mentre love è l'amore incondizionato della famiglia. «Sinceramente, non pensavo di ottenere tutto questo riscontro - prosegue -. Dal 19 marzo, giorno in cui ho dato il via alla pagina Facebook, sto ricevendo in continuazione richieste di informazioni sulle candele del benessere e prenotazioni da tutta Italia. Michela Morutto ha condiviso la mia iniziativa con i vari gruppi sull'Alzheimer precoce attivi in Italia. Quando vengo contattata da queste persone, che vogliono le mie candele, mi raccontano un po' della loro storia connessa alla malattia. Le Hope&Love sono uniche, le faccio io, poche al giorno e non tutti i giorni, ma faccio in modo che trasmettano qualcosa, perché sono un pezzetto del mio cuore. Una parte del ricavato verrà devoluto all'ospedale di Padova, che sta seguendo Paolo Piccoli, per proseguire la ricerca sull'Alzheimer precoce».
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Il Gazzettino