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VITTORIO VENETO - «Strade chiuse anche per la gita di Pasquetta». Dopo i sentieri bloccati da sbarre o cancelli o recanti cartelli di divieto di transito o di proprietà privata, già denunciati da cittadini e consigli di quartiere nelle colline tra Ceneda e San Lorenzo, sotto alla lente finisce ora via della Val de Caldaz, stradina bianca tra Cozzuolo e Confin, immersa nelle colline della core zone del sito Unesco. Lungo via Adamello una cancellata blocca attualmente il proseguo della passeggiata lungo questa via.
LA SITUAZIONE
A denunciare la situazione, portandola anche in consiglio comunale per avere dei chiarimenti, è il consigliere Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica). Precisa la domanda che ha rivolto al sindaco Antonio Miatto: via della Val de Caldaz è una strada comunale o privata vicinale gravata da servitù pubblica di passaggio o esclusivamente privata? «Questa, così come altre strade e sentieri, era frequentata da tutti, per lavoro, per abbreviare i percorsi e per la gita di Pasquetta tra le colline vittoriesi.
LE PROBLEMATICHE
De Bastiani ha deciso di portare la questione in aula sollecitato da alcuni cittadini. «Da una parte comune, associazioni, pro loco, lo stesso Unesco lavorano per promuovere la sentieristica del territorio, bene prezioso per la valorizzazione delle Prealpi Trevigiane e delle colline del Prosecco, dall'altra parte si creano barriere che ne impediscono l'accesso prosegue il consigliere - Per esempio in via della Val de Caldaz, la strada che conduce a una delle sorgenti del Monticano, dove sgorga il rio Stella. Per questa strada si poteva raggiungere il Col di stella poetico toponimo sul confine tra il comune di Tarzo in località Castagnera e quello di Ceneda». De Bastiani ricorda come via della Val de Caldaz figuri nella Toponomastica veneta di Dante Olivieri, ma anche in Toponomastica vittoriese. Vie e piazze del territorio comunale di monsignor Angelo Maschietto. «La mia interrogazione conclude il consigliere di opposizione - serve per chiarire se l'utilizzo della strada via della Val de Caldaz è consentito o vietato. Gli esperti del Comune saranno sicuramente in grado di dare una risposta».
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Il Gazzettino