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Visto che la Florida censura William Shakespeare nelle scuole, Verona chiama gli studenti americani al Fringe Festival. «La cultura non si vieta, si promuove e facilita», dice Carlo Mangolini, direttore artistico della rassegna che dal 24 al 31 agosto nella città di "Giulietta e Romeo" proporrà la messa in scena o la rilettura delle opere firmate dal Bardo, ritenute troppo esplicite sul piano sessuale dalle autorità scolastiche della contea di Hillsborough. L'iniziativa ricorda l'invito di Firenze a Hope Carrasquilla, la preside della Tallahassee Classical School che era stata licenziata dopo la lezione di storia dell'arte in cui aveva stato mostrato il David di Michelangelo, giudicato pornografico da alcuni genitori evidentemente sensibili alla stretta imposta dal governatore repubblicano (e candidato presidente) Ron DeSantis.
LA LEGGE
Oltreoceano i docenti di letteratura inglese stanno preparando le lezioni per il prossimo anno scolastico solo con frammenti dei drammi di Shakespeare, da "Macbeth" ad "Amleto". «Se i ragazzi vorranno leggerli nella loro interezza, probabilmente dovranno farlo nel loro tempo libero», scrive il Tampa Bay Times, riportando la ragione di questa limitazione: «È anche a causa della legge».
GLI SPETTACOLI
Una posizione inaccettabile agli occhi della kermesse scaligera, promossa in collaborazione con il Comune di Verona, il centro di ricerca Skenè dell'Università e il Teatro Stabile del Veneto. «La censura evidenzia Mangolini è un richiamo ai tempi più bui dell'umanità. È uno strumento che non dovrebbe più esistere. Come Festival da diversi anni siamo impegnati nel promuovere il dialogo e la sperimentazione artistica. E tra poco più di dieci giorni ospiteremo otto compagnie teatrali dal mondo, Usa compresi, che reinventeranno Shakespeare in lingua originale. Le opere del Bardo sono immortali, da secoli ci permettono di riflettere su tematiche universali e sempre attuali, è inconcepibile quanto deciso in Florida». Fra gli spettacoli, al teatro Camploy verrà proposto anche "Shakespeare and the alchemy of gender", scritto e interpretato da Lisa Wolpe, attivista conosciuta per la sua sperimentazione sui temi di genere nella drammaturgia shakespeariana. Un monologo probabilmente indigeribile per DeSantis. E forse non solo per lui, dato che nello Utah i vertici del distretto scolastico di Davis hanno rimosso dalle aule perfino le copie della Bibbia, considerata da un genitore «troppo volgare e violenta» in alcuni suoi passaggi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino