Canale d'Agordo, il paese di Papa Luciani vuol fondersi con Falcade

Canale d'Agordo e Papa Luciani
FALCADE - Comune di Valle del Biois all’orizzonte. Consiglio comunale congiunto ieri sera a Falcade tra le Amministrazioni di Falcade e di Canale d'Agordo, il paese...

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FALCADE - Comune di Valle del Biois all’orizzonte. Consiglio comunale congiunto ieri sera a Falcade tra le Amministrazioni di Falcade e di Canale d'Agordo, il paese natale di Papa Albino Luciani, per la votazione di una delibera che il sindaco Michele Costa, supportato dal collega Rinaldo De Rocco, ha definito di rilevanza storica: propone la fusione dei due enti nel nuovo Comune Valle del Biois. Una documento con allegati la proposta di legge che sarà inoltrata alla Regione Veneto e lo studio di fattibilità del progetto "matrimoniale" approvato da entrambi i Consigli. Prima però il sindaco di Falcade ha proposto una breve introduzione rimarcando, ancora una volta, i motivi che hanno indotto le due Amministrazioni a intraprendere la strada della fusione, sottolineando comunque che alla fine saranno i cittadini a dire l'ultima parola, attraverso il voto del referendum. Ecco quindi l'invito di Costa rivolto alla cittadinanza di informarsi e di andare a votare: qualsiasi giudizio, sì o no, andrà bene, basta che il referendum possa contare su un numero significativo di votanti.

Ora, dopo che la delibera è stata votata dalla quasi totalità dell'assemblea (un solo voto contrario, quello del consigliere di minoranza di Falcade Fulvio Valt), si dovranno attendere quindici giorni, periodo durante il quale i cittadini potranno avanzare osservazioni, critiche e controdeduzioni al piano di fattibilità, che è consultabile presso gli uffici comunali o scaricabile in internet. Quindi, con le integrazioni che saranno valutate pertinenti, il piano di fattibilità tornerà in consiglio comunale, probabilmente anche questa volta congiunto, per la definitiva approvazione.

Ma ieri sera non è mancata qualche critica al piano di fattibilità. Il consigliere Valt ha evidenziato la mancanza di notizie e collegamenti storici e poca chiarezza sul destino dei Fondi Odi dopo la fusione, sottolineando inoltre le possibili ripercussioni che il nuovo nome potrà avere nella promozione turistica della zona. Qualche perplessità le ha manifestate anche il consigliere di minoranza Bepi Pellegrinon, che ha sottolineato la presenza di alcuni errori, anche di carattere storico, nel piano di fattibilità. In conclusione egli ha proposto un nome alternativo al futuro Comune unico: Dolomiti del Biois. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino