Flotta green dal 2027 a Venezia: sul Canal Grande solo vaporetti ibridi

La transizione ecologica non è solo una bella parola per abbandonare una tecnologia improvvisamente e abbracciandone un’altra alla cieca. Transizione è un...

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La transizione ecologica non è solo una bella parola per abbandonare una tecnologia improvvisamente e abbracciandone un’altra alla cieca. Transizione è un percorso che a Venezia è cominciato tanti anni fa con il primo battello elettrico (il famoso E1, poi rimotorizzato diesel) che faceva una sola tratta del servizio lungo in canal Grande e poi doveva essere ricaricato. Un precursore e con tecnologie da preistoria rispetto ad oggi, che però aveva fatto sentire ai veneziani e ai turisti quanto bello poteva essere viaggiare in canal Grande senza rumori. A Venezia tutto questo ha avuto un seguito e dopo aver dotato Lido e Pellestrina di autobus solo elettrici, ora è il turno della navigazione, con l’obiettivo di avere entro il 2027 tutti i mezzi in canal Grande a propulsione almeno ibrida.

IL PROGETTO
Il progetto di Actv, già noto ai veneziani, è stato presentato al Salone nautico. «Con un investimento complessivo di 154 milioni, il gruppo Avm/Actv darà seguito all’impegno assunto di rendere il trasporto pubblico locale sempre più green - ha detto in Salone il sindaco Luigi Brugnaro - e attento all’ambiente, migliorando anche il comfort dei passeggeri, considerando che con l’ibridizzazione del propulsore diminuisce considerevolmente sia la produzione di inquinanti che l’impatto acustico dei mezzi. Dimostriamo, con l’importante scelta fatta, di continuare senza sosta l’azione di rinnovamento che il Comune ha avviato attraverso un’oculata gestione delle risorse». Il piano prevede investimenti spalmati per un ampio periodo che va dal 2021 fino al 2032. Cominciamo dai motobattelli, cioè i vaporetti che sono a tutti gli effetti navi passeggeri con Certificato di classe rilasciato dal Rina in navigazione speciale nazionale locale limitata alla laguna. Sono navi di lunghezza inferiore ai 24 metri e stazza sotto le 25 tonnellate di stazza lorda. «La maggior parte delle unità - spiegano in azienda - ha un’età elevata compresa tra 34 e 48 anni. Solo i 24 motobattelli costruiti dagli anni 2000 sono stati progettati con maggiore attenzione alle mutate esigenze del trasporto con aree per bagagli e modalità più veloci di imbarco e sbarco. Nell’ultimo decennio ne abbiamo costruiti 10 serie 110 (2010) e rimotorizzati 50. È ora prevista la rimotorizzazione ibrida di 10 vaporetti, 5 della serie 100 e 5 della serie 80-80 con un investimento di oltre 400mila euro a mezzo». Il sistema ibrido comporta la riprogettazione e rifacimento quasi completo del sistema propulsivo, di controllo e di tutti gli impianti ausiliari collegati. I vincoli progettuali per una rimotorizzazione ibrida sono molteplici e determinano tra gli altri la necessità di mantenere la stazza, le qualità nautiche, la portata passeggeri, la flessibilità di servizio e la manutenibilità dei nuovi impianti e macchinari installati. I vincoli maggiori, però, riguardano la limitazione dei pesi e l’impossibilità di effettuare modifiche strutturali di rilevante entità.

IL SISTEMA IBRIDO


Il sistema ibrido, infatti, necessita di ricavare spazi per i nuovi macchinari tra cui il motore elettrico di propulsione, il pacco batterie e tutte le apparecchiature e quadri elettrici di controllo e potenza. Oltre alle rimotorizzazioni ibride, Actv prevede la costruzione di 5 vaporetti tradizionali con motori di ultima generazione e 20 ibridi con un costo unitario di circa 1 milione 725mila euro progettati appositamente per una propulsione di tipo ibrido e per far fronte alle mutate esigenze del trasporto pubblico, in particolare per quanto riguarda le linee che attraversano il Canal Grande. «Avranno - concludono i tecnici - una capacità di carico fino a circa 250 passeggeri, un ulteriore ampliamento della zona imbarco e aree bagagli più capienti. Inoltre sarà ulteriormente ottimizzata la carena con riduzione della formazione ondosa rispetto alle carene delle serie precedenti. A regime, è prevista la dismissione di circa 20 unità, alcune delle quali con oltre 50 anni di servizio. Attualmente, sono in costruzione 5 vaporetti , 7 battelli foranei tradizionali, 2 foranei ibridi, 10 rimotorizzazioni ibride. Sono in fase di assegnazione 2 nuovi ferry e il refitting del Marco Polo. Sono, invece, in fase di progettazione, con previsione di consegna entro fine 2026 i 20 motobatelli ibridi della nuova serie e il nuovo grande ferry». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino