La Curia vuol vendere l'ex canonica, il paese insorge e dà battaglia

Il complesso parrocchiale di Camporosso
TARVISIO - Tenere unito il compendio parrocchiale di Camporosso anche andando contro la volontà della Curia che vuole vendere l’ex canonica. Il paese è pronto...

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TARVISIO - Tenere unito il compendio parrocchiale di Camporosso anche andando contro la volontà della Curia che vuole vendere l’ex canonica. Il paese è pronto a dare battaglia: la comunità ha persino delegato un cittadino - Gabriele Moschitz - con l'incarico di garantire "il mantenimento del compendio parrocchiale".  Ciclicamente, infatti, si parla della vendita dell’edificio che fino a 5 anni fa ospitava il parroco e ogni volta la levata di scudi è stata immediata. Tutto il paese vuole che gli storici edifici della parrocchia, tradizionale luogo di aggregazione, restino a disposizione della comunità. Il progetto è pronto, anche il nome: “Centro culturale monsignor Dionisio Mateucig”, in ricordo dello storico parroco del paese scomparso nel 2016, con un ostello da 28 posti per ospitare chi percorre il “Sentiero del Pellegrino” e il “Cammino Celeste” o i cicloamatori della vicina ciclovia “Alpe Adria” e nell’altro edificio una sala riunioni, stanze per le associazioni culturali locali. «Vogliamo mantenere integro il plesso - dichiara Moschitz -. Lì arriva la fiaccolata, lì parte la staffetta, lì si fanno le sagre. Quello è il punto d’incontro della gioventù e delle famiglie di Camporosso».


A preoccupare Moschitz è il muro contro muro creatosi con la Curia intenzionata a  vendere: «Ho chiesto a monsignor Di Giusto, segretario del Consiglio DIocesano per gli affari economici, se si rende conto che così si rischia la “guerra”. Le sue testuali parole sono state: "Se guerra dev’essere, guerra sia”. Parole che mi hanno profondamente scandalizzato».


 
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Il Gazzettino