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POLESELLA - BOSARO - Le famiglie residenti in località Botta di Bresparola sono esasperate per la coabitazione forzata con alcuni rom, insediatisi un paio di anni fa nella frazione tra Bosaro e Polesella. "Alle 5.50 ci svegliano le gazze che arrivano in massa per banchettare con gli scarti di cibo lasciati a terra - racconta una residente -. Guardo fuori dalla finestra e ci sono 5 furgoni, 3 auto, 1 camper e 1 roulotte. Ho fatto l'ennesima telefonata e mi è stato risposto che devo informare il Comune e la Polizia locale. Dobbiamo forse incatenarci davanti al municipio perché qualcuno si decida a far qualcosa? Mi è stato consigliato di fare una raccolta firme con i vicini, per segnalare la situazione».
La situazione pare non trovare non potersi sbloccare e l'esasperazione è al limite
«Mancano educazione, rispetto, senso etico - prosegue -. Tagliano l'erba alle 6.30 di domenica. Il regolamento comunale che dice che dalle 23 alle 8 vige l'orario di riposo, viene del tutto ignorato. Qui siamo veramente nella giungla: ratti, bisce, disordine e gente che fa quello che vuole, senza rispetto alcuno. Sempre i non residenti hanno tenuto banco dalle 14.30 alle 18.30, con urla, musica, litigi, martelli, fracasso vario e corse con i furgoni lungo via Maneo.
La situazione è stata ripresa anche da alcune televisioni nazionali, ma finora nulla è cambiato. «Chi non vive sulla propria pelle questa cosa, non sa cosa significhi - sottolinea un altro residente - . Qui ogni mattina ti alzi e vai al lavoro, sperando di non trovare un loro furgone in panne, sennò arrivi in ritardo. Qui ogni giorno che ti alzi e vedi scene da Far West. Sono le istituzioni che devono intervenire, perché si pagano soldi per avere sicurezza e servizi. Ma noi non abbiamo né una né l'altra».
Ci sentiamo abbandonati e presi in giro. Siamo cittadini che pagano le tasse e rispettano le leggi
«Siamo andati in caserma, dal sindaco, all'ufficio tecnico, alla Polizia locale. Nessuno mette faccia e piedi per valutare la situazione. Le persone sono stufe di essere prese in giro: vergognoso che nessuno possa intervenire. Questa è la verità. Non serve a nulla nemmeno fare denuncia o un esposto. Non siamo tutelati: questo è un dato di fatto».
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