Campo nomadi, bufera politica sulla recinzione del Comune

La recinzione al campo nomadi
UDINE - Chi la considera un'iniziativa necessaria, chi una sparata, chi ancora un modo per distrarre dal caso mense: una cosa è certa, l'annuncio del sindaco di...

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UDINE - Chi la considera un'iniziativa necessaria, chi una sparata, chi ancora un modo per distrarre dal caso mense: una cosa è certa, l'annuncio del sindaco di voler recintare il campo rom di via Monte Sei Busi fa discutere. Mercoledì, infatti, Piero Fontanini ha fatto sapere che presto firmerà un'ordinanza per chiedere al Demanio, proprietario del terreno, di pulire l'area e perimetrarla. «Udine aveva detto il primo cittadino -, paga anni di gestione tendenzialmente permissiva verso alcuni fenomeni: l'aria è cambiata ed è bene che tutti colgano il messaggio».


LA DIFESA

A difendere la scelta, il capogruppo di Ar in consiglio comunale, Marco Valentini: «L'iniziativa significa tutelare la salute pubblica e restituire decoro e ordine a un'area che versa in condizioni inaccettabili. La richiesta di perimetrare l'area arriva dall'Azienda Sanitaria. L'obiettivo è tutelare la salute dei cittadini. In aggiunta alla recinzione si potrebbe spianare l'area per migliorare la visibilità e ridurre, di conseguenza, gli interventi dei vigili del fuoco o della polizia municipale. Secondo punto: negli ultimi due anni, sono stati effettuati circa 60 interventi dai vigili del fuoco per spegnere piccoli incendi appiccati nell'area a causa dell'accumulo disordinato di rifiuti. Terzo aspetto: anche l'Arpa ha disposto una sessantina di controlli. Abbiamo ripetutamente coinvolto Questore e Prefetto per sensibilizzarli rispetto all'esigenza di rafforzare i controlli, sia per quanto attiene all'area in questione che ad altre zone della città. Faccio notare a chi strumentalizza biecamente un atto richiesto dall'Azienda sanitaria che bruciare rifiuti pericolosi significa inquinare l'ambiente e mettere a repentaglio la salute dei cittadini». Parla invece di «arma di distrazione per allontanare i riflettori dal caso mense» la consigliera comunale del Pd, Eleonora Meloni. «E' un'iniziativa a freddo utile a esibire un inutile pugno duro, riaprire il solito fronte anti-rom e riattizzare polemiche strumentali è intervenuta l'esponente dem -. Non ci caschiamo: per noi rimane prioritaria sul tavolo la richiesta di chiarezza politica sulle mense e la convocazione di un Consiglio comunale straordinario. Al sindaco ricordiamo che 3 anni fa il suo assessore con delega alla sicurezza dichiarava che avrebbe chiuso il campo di via Monte Sei Busi. Ormai è tardi per prendersela con le passate amministrazioni».


L'EX SOSTENITORE

Critiche arrivano anche dall'ex sostenitore di Fontanini, il segretario politico di Io Amo Udine, Stefano Salmè: «L'ultima sparata di sindaco e assessore sul campo nomadi di via Monte Sei Busi è figlia del disperato e anche un po' patetico tentativo di allontanare il dibattito pubblico dallo scandalo mense - ha commentato -. Tuttavia, è peggio la toppa del buco: nel 2018 l'assessore alla in-sicurezza Alessandro Ciani prometteva di sgomberare il campo entro fine mandato. A un anno e mezzo (circa) dalle elezioni, siamo ancora alla fase degli annunci. Il campo va semplicemente sgomberato perché incompatibile con lo sviluppo urbanistico della città».

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Il Gazzettino