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VIGONZA - Ragazzini cacciati dal campetto da calcio: bufera social contro il parroco di San Vito. Ieri pomeriggio, un gruppetto di giovani si è dato appuntamento per fare due tiri al pallone al campo della frazione. E, per l'ennesima volta, sono stati allontanati dal parroco perché entrati senza autorizzazione e, a quanto sembra, in un campo di proprietà parrocchiale ma in gestione ad una società calcistica. «Fin da piccoli io e i miei amici ci siamo sempre trovati ogni giorno per giocare a calcio al campo parrocchiale di San Vito - racconta il ragazzino sulla pagina social della frazione - ma in questi ultimi due anni il prete ci ha proibito di frequentare il campo, lamentandosi della nostra presenza e inventandosi scuse assai ridicole e contraddittorie per mandarci a casa. Oggi (ieri, 9 giugno, ndr), io e i miei amici abbiamo avuto il piacere di confrontarci per l'ennesima volta con lui. Alle richieste di spiegazioni sul perché non potessimo accedere al campo, si è inventato storie più inverosimili di quelle che si potrebbero trovare in un libro di fiabe. Questa parrocchia sta allontanando i giovani dalla chiesa e dalla retta via. Vorrei dire inoltre una cosa ai genitori che invitano quotidianamente i propri figli a lasciare sul tavolo la playstation: pensate sia facile trovare un posto pubblico dove si possa giocare (gratis) con gli amici?».
SFOGO IN RETE
Lo sfogo del ragazzino ha scatenato un vivace dibattito social e ha anche attirato anche molta solidarietà di alcuni genitori. «Sono assolutamente d'accordo con te - dice K.G. - Bravissimo. Purtroppo succede anche a mio figlio e ai suoi amici che devono girare tra i paesi per trovare un posto dove stare. È vergognoso: viviamo in un paese che non ha a cuore i giovani». In effetti il campo da calcio è stato dato in gestione al San Marco, società di Ponte di Brenta, e quindi non sarebbe più utilizzabile liberamente dai ragazzi. Il parroco, don Paolo Benetello, non frequenta i social e, informato dell'accaduto, ha dichiarato che «dovrò confrontarmi con la parrocchia perché c'è il desiderio di trovare una soluzione per poterli fare giocare. È importante gestire la situazione perché adesso non c'è un controllo.
Il Gazzettino