Campi a secco, crolla il prezzo del mais: portata dell'Adige dimezzata

Campi a secco, crolla il prezzo del mais: portata dell'Adige dimezzata
ROVIGO - Arriva a 170 milioni di euro la conta dei danni provocati in Veneto dalla siccità e tra i territori più colpiti rientra a pieno titolo il Polesine, che...

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ROVIGO - Arriva a 170 milioni di euro la conta dei danni provocati in Veneto dalla siccità e tra i territori più colpiti rientra a pieno titolo il Polesine, che nell'agricoltura ha il suo principale settore d'impiego. Un comparto, quello delle coltivazioni, colpito duramente dall'assenza perdurante di precipitazioni che non si registrano in maniera sostanziale da circa otto mesi. Tra ottobre e giugno le piogge sono diminuite del 25% rispetto alla media, segnando punte del 33% nel bacino di Adige e Po. La portata attuale dell'Adige in zona Boara è stata registrata come pari al 53% della media regolare, circa 25-30 metri al secondo, contro gli 80 previsti per il corretto funzionamento della barriera anti-intrusione salina posta in prossimità della foce.

Già predisposti interventi emergenziali in Regione per oltre 7 milioni di euro e pronta la quarta declaratoria di crisi idrica, che protrarrà al 10 agosto lo stato d'emergenza per limitare i prelievi irrigui del 50 per cento nel bacino dell'Adige. A Rovigo le coltivazioni estensive di mais e soia hanno visto i raccolti dimezzati e il granoturco, raccolto precocemente per motivi di forza maggiore, è stato svenduto a 2 euro al quintale e si attesta sui mercati ad un valore diminuito di circa il 10% rispetto al 2016, destinato poi principalmente alla produzione di bioenergia, perché inutilizzabile per alimentare il bestiame. Questo secondo il quadro allarmante presentato dalla direzione agroalimentare del Veneto, che ha anche evidenziato la problematica sempre più in aumento della risalita del cuneo salino, soprattutto nella zona deltizia. Al centro del dibattito in giunta regionale l'uso o, per meglio dire, il cattivo utilizzo dell'acqua accumulata.

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Il Gazzettino