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UDINE - Dalla montagna al mare i camping del Friuli Venezia Giulia stanno vivendo un'estate «ottima», quasi ovunque con numeri «superiori al 2019, cioè ante Covid». Il punto lo fa Marco Andretta consigliere di Faita-Federcamping Nordest, l'Associazione interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia delle strutture ricettive all'aria aperta che in regione riunisce 39 camping, ormai tutti impegnati a dare all'ospite una vacanza dai connotati indimenticabili.
Ecco il glamping
Se, infatti, una certa tradizione ha abbinato a questa tipologia di alloggio una vacanza fatta all'insegna del risparmio, oggi la prospettiva è radicalmente diversa. «Non è più pensabile abbinare le strutture all'aria aperta a un turismo povero - conferma Andretta -. La proposta delle piazzole per tende e roulotte è accresciuta dalla possibilità di scegliere bungalow e case mobili, con tutti i comfort». Complice la ricerca del distanziamento indotta dal Covid, la scelta del camping, già in crescita tra stranieri e italiani, è aumentata ulteriormente negli ultimi due anni e con essa l'offerta. «Non solo aria condizionata e connessione wi-fi - spiega Andretta -. Si sta affermando il glamping, anche in Friuli Venezia Giulia». Le tradizionali attività di campeggio, cioè, sono accompagnate da servizi come in un resort. «Sono le proposte glamour - aggiunge l'esperto -, quelle che coniugano la libertà degli spazi aperti alla ricercatezza e ai particolari che rendono unica l'esperienza».
Strutture stellate
In Friuli Venezia Giulia a fare la parte del leone, per numero e presenza diffusa, sono i campeggi e i villaggi turistici in provincia di Udine, a una, due, tre e persino quattro stelle: si trovano a Ravascletto, Lignano Sabbiadoro, Aquileia, Paularo, Rivignano Teor, Sappada, Fagagna, San Pietro al Natisone, Pulfero, Sauris, Comeglians, Ovaro, Tarvisio, Trasaghis, Forni Avoltri, Latisana, Gemona, Forni di Sopra. Nel Pordenonese i camping si trovano a Cimolais, Barcis e Aviano. Quindi a Grado, a Monfalcone e poi in diverse aree della provincia di Trieste. Già l'estate del 2020 aveva dato soddisfazione a queste strutture, in particolare a luglio e ad agosto, quando il Covid aveva allentato la morsa ed erano stati soprattutto gli italiani a sciamare verso le montagne e il mare Fvg. «Nel 2021 maggio e giugno sono stati un po' difficoltosi, mentre a luglio e ad agosto c'è stato un recupero importante, ancora con gli italiani a trainare la stagione. Gli stranieri c'erano, ma quelli nell'arco di 500 chilometri», ripercorre Andretta.
Buona annata
Il 2022 ha invece segnato un cambio di passo: «C'è ancora la presenza italiana, ma è in forte aumento quella tedesca e, finalmente, si sono ripresentati i turisti del Nord ed Est Europa». Questi ultimi hanno raggiunto le spiagge, ma la loro presenza «incide ancora di più sugli esiti positivi dell'estate in montagna». La stagione dei campeggi del Friuli Venezia Giulia si apre con la Pasqua e, per la prima parte, è cadenzata dalle feste del calendario liturgico: Pentecoste, Corpus Domini, momenti in cui nei paesi di lingua tedesca ci sono pause prolungate dal lavoro, che si traducono in vacanza. In genere l'attività prosegue fino a fine settembre, con alcune strutture che prolungano l'apertura al primo o secondo week end di ottobre. Chi va in camping? «Famiglie, giovani e resta in camping anche chi, dopo tanti anni di tenda e roulotte, opta per la casa mobile, magari accorciando il periodo di ferie», conclude Andretta.
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