Va a lavoro e incontra un lupo, scatta l'allarme: vive vicino a Mestre e si ciba di nutrie

MIRA - Non si erano mai spinti così all’interno della pianura. Ormai di casa in Lessinia, finora avevano varcato i confini dei monti veronesi e vicentini solo per...

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MIRA - Non si erano mai spinti così all’interno della pianura. Ormai di casa in Lessinia, finora avevano varcato i confini dei monti veronesi e vicentini solo per delle trasferte (anche piuttosto lunghe, in certi casi) nel Trevigiano e nel Bellunese. Alle campagne della Riviera del Brenta, però, a quindici chilometri da Mestre, i lupi non erano ancora arrivati. Ieri mattina è stato sfatato anche questo tabù: l’animale è stato ripreso da un automobilista alle 5.45 del mattino in un campo a Lughetto di Campagna Lupia.

@ilgazzettino.it Un lupo nelle campagne della Riviera del Brenta, a 15 chilometri da Mestre. Ecco cosa ha visto Andrea Debba andando al lavoro. Il video, che risale a ieri, sta girando nelle chat. . . . #tiktok #neiperte #perte #lupo #animali #rivieradelbrenta #mestre #venezia #veneto #avvistamento #campagna #animaliditiktok #animaliselvatici #ilgazzettinoit #ilgazzettino #wolf #animalsoftiktok #wolfdogsoftiktok #animallover ♬ Chill Vibes - Tollan Kim

 

IL RACCONTO

«Era a dieci metri da me - racconta Andrea Debba - stavo andando al lavoro quando l’ho visto correre. Sono un cacciatore e conosco molto bene gli animali: non era uno sciacallo dorato, che è molto simile a una volpe, e non era nemmeno un lupo cecoslovacco». Non si tratta di una segnalazione isolata: alla polizia ambientale di Venezia, il corpo della Città metropolitana, ne sono arrivate delle altre nelle ultime settimane, sempre da Campagna Lupia. Ed ecco la conferma: secondo l’ex Provincia si tratterebbe effettivamente di un “lupo solitario”. Un animale arrivato in Riviera non si capisce bene come e nemmeno perché, che per il momento vivrebbe cacciando le nutrie negli argini dei fossati. Secondo la polizia ambientale non sarebbe pericoloso, ma dal comando fanno sapere che l’animale è comunque costantemente monitorato per registrare i suoi movimenti e le sue abitudini ed intervenire in caso fosse necessario. Le rassicurazioni dell’ente però non sembrano convincere granché esperti, cacciatori e ambientalisti. «Se confermata l’ipotesi di lupi vicino alle città - commenta Massimo Zaratin, dirigente nazionale di Acr - Associazione per la cultura rurale - si tratterebbe di un’evoluzione veramente preoccupante. Il territorio non è adatto alla presenza di questi animali che cacciano in branco e quando hanno fame predano quel che trovano. Cani e gatti compresi, ma non solo purtroppo». Zaratin sottolinea che nelle ultime settimane anche all’associazione sono arrivate diverse segnalazioni, tutte da Campagna Lupia, ma che finora non erano ancora state documentate da foto e video. «Non so se si tratti sempre dello stesso animale, me lo auguro ma non si può escludere che ce ne siano degli altri considerata, appunto, la logica di branco dei lupi. Credo vada studiato al più presto un piano per spostarli. Parliamo di lupi, non di cinghiali, nutrie o volpi». 

I PRECEDENTI

Dieci giorni fa era scattato l’allarme a Montebelluna per un capriolo sbranato sulla presa 16. Sempre sul Montello, un anno fa, c’erano state delle segnalazioni tra Ciano e Santa Mama: in quell’occasione i lupi avevano pasteggiato con degli agnelli. Sempre un mese fa si erano alzati gli scudi della Coldiretti, nel Bellunese, per tutelare greggi, asini e bovini. Nel mirino in particolare le zone dell’Alpago e della Valbelluna. «Aiutate gli allevatori a sostenere i costi per difendere gli animali – l’appello lanciato dieci giorni fa dalla presidente bellunese dei coltivatori Chiara Bortolas - Altrimenti molte malghe chiuderanno».

 

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Il Gazzettino