Ecosistema e cambiamento climatico: ecco i nuovi ragni "nati" dal caldo

Nuovi ragni a causa del caldo
BELLUNO - Un'ampia panoramica sugli effetti - diretti e indiretti - provocati dai cambiamenti climatici e dall'uso del suolo. È questo il contenuto centrale del...

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BELLUNO - Un'ampia panoramica sugli effetti - diretti e indiretti - provocati dai cambiamenti climatici e dall'uso del suolo. È questo il contenuto centrale del numero 12 di Frammenti, la rivista edita dalla Provincia di Belluno, nata nel 2009 da un'intuizione di Cesare Lasen, che ancora oggi ne è il coordinatore scientifico. Il nuovo numero è stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Piloni. Tra gli studi presentati quello sui ragni, analizzato con speciali "trappole", che ha evidenziato 23 nuove specie in provincia: segno dei cambiamenti climatici.

LA SINERGIA
Dopo l'introduzione del consigliere Franco De Bon, che ha ricordato l'indifferibile necessità di far crescere la consapevolezza dell'esigenza di tutelare l'ambiente in tutte le sue componenti («Importante, in questa prospettiva, il concorso per gli alunni delle elementari Adotta un pesce, adotta un corso d'acqua', iniziativa che mira a coinvolgere proprio i più giovani»), Ennio Vigne, presidente del Parco, ricordato che è ancora troppo scarsa la conoscenza che i bellunesi hanno del proprio territorio e delle sue ricchezze, ha voluto sottolineare la collaborazione in atto tra l'Ente provincia e i Parchi; e quella tra il Parco delle Dolomiti e cinque Parchi regionali. Collaborazioni che permettono di acquisire informazioni su cui preparare specifici piani di intervento. «È il caso, ad esempio, della presenza e della diffusione del lupo e dei cinghiali nel Bellunese; e delle politiche attive che vanno messe in atto per garantire una corretta integrazione». È toccato, quindi, a Cesare Lasen presentare i contenuti degli 11 contributi presenti nella pubblicazione. A iniziare dallo studio che illustra le conseguenze già evidenti sugli invertebrati delle montagne bellunesi, con svariati esempi: variazioni di distribuzione e la scomparsa di alcune specie di libellule e coleotteri.

I RAGNI
Uno studio sulla presenza e tipologia dei ragni nel Parco delle Dolomiti condotto, in particolare, dai ricercatori del Muse di Trento, ha permesso di allargare in modo rilevante le conoscenze sul tema; anche con l'individuazione di quattro nuove specie per il Veneto e di ben ventitré per la provincia di Belluno. Mutamenti che, anche qui, sono il segnale dei cambiamenti climatici oramai ben radicati.

IL PROGETTO
Poi i primi risultati del Progetto pilota per la tutela della biodiversità dei prati a narciso', avviato nel 2019. Dai dati relativi a una superficie di 40 ettari sulla dorsale del Monte Garda, si evince come l'utilizzo di pratiche di gestione più vicine a quelle tradizionali, riesca ad apportare notevoli migliorie su questi ecosistemi. Effetti del progressivo abbandono della cura della montagna, poi, provocano decisi mutamenti nella composizione floristica delle praterie d'alta quota e delle vallette nivali del Parco delle Dolomiti; mutamenti rilevati mettendo a confronto le nuove rilevazioni con quelle effettuate tra il 1998 e il 2003.

IL CASO


Ma sulla rivista sono affrontati anche altri temi. Come la descrizione della zona - di recente individuazione - di sovrascorrimento di San Donato - Costa, a monte di Lamon. Si tratta di uno studio che intende illustrare in dettaglio i fenomeni deformativi delle rocce in aree a rischio sismico. Completano questo numero di Frammenti, le rubriche sulle ricerche in corso e sulle ultime pubblicazioni.
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Il Gazzettino