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TREVISO - Caldo record nella Marca: raffica di malori, non solo tra gli anziani. C'è chi è svenuto in chiesa, durante la messa della domenica e chi al centro commerciale. Sei gli accessi al pronto soccorso nelle ultime ore a causa delle alte temperature. A rischio soprattutto gli anziani, ma non solo. Ieri una ventenne si è sentita male in un centro commerciale dell'hinterland: febbre alta, mancamenti, stato confusionale. I sintomi tipici di un colpo di calore: la ragazza ha raggiunto in ambulanza il pronto soccorso del Ca' Foncello e tenuta sotto osservazione. Poche ore prima la richiesta di intervento al 118 era arrivata da una chiesa della provincia: un fedele era svenuto durante la messa per via del caldo. Non sono mancate neppure le telefonate dalle case di riposo, per ospiti che presentavano i sintomi tipici della disidratazione.
LA CANICOLA
L'allerta è massima perché, stando alle previsioni, la morsa di canicola non mollerà la presa. Ci attende una settimana da bollino rosso, con le colonnine di mercurio sfioreranno i 40° centigradi. Ieri Treviso ha raggiunto i 34°. Praticamente un forno a cielo aperto. L'Ulss 2 della Marca trevigiana ha attivato il Piano caldo già a inizio luglio, con la prima allerta.
LA RETE
La Marca non si farà trovare impreparata. In allerta medici di famiglia, guardie mediche e tutta la rete dell'emergenza-urgenza, dal Suem 118 ai Pronto soccorso trevigiani, nonché i servizi sociali comunali. «Le raccomandazioni, rivolte soprattutto agli over 65 e alle persone fragili, sono di idratarsi adeguatamente. Bevete almeno due litri di acqua al giorno - spiega il direttore generale dell'Usl Francesco Benazzi rivolgendosi direttamente alla popolazione -. Evitate di esporvi al sole dalle 12 alle 18, indossate vestiti leggerei e traspiranti, mangiate tanta frutta, verdura e cibi leggeri, evitate gli sforzi fisici e in generale l'attività fisica intensa nelle ore più calde perché con il corpo affaticato dalle alte temperature, aumentano i rischi di choc e infarto». Il consiglio è di trascorrere le ore della canicola in ambienti adeguatamente raffrescati. E per chi a casa non ha il condizionatore e non può trovare refrigerio altrove? «Può rivolgersi alla rete di Assistenza domiciliare integrata (Adi) - spiega Benazzi - segnalando il problema al proprio comune, noi ci attiveremo fornendo dei condizionatori portatili nei casi di emergenza». Per segnalazioni e informazioni di ambito sociosanitario sull'emergenza climatica, è attivo il numero verde 800 535535 realizzato con la collaborazione del servizio Telesoccorso e Telecontrollo per facilitare l'utenza nell'accesso alle informazioni e agli aiuti operativi sul territorio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino