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Alla Dacia Arena l’Atalanta di Gasperini passeggia. Anzi banchetta sui resti di un Udinese distrutta dal Covid e da una settimana di allenamenti individuali che non hanno permesso a Cioffi di preparare una sfida difficile già in condizioni normali. Sei sberle dei nerazzurri (2-6) che con una partita in meno rimangono agganciati al Napoli e scacciano via la Juventus. Se non è una blindatura per il posto Champions poco ci manca e anche se il campionato è ancora lungo, questa Dea dimostra di essere in grado, anche quest’anno, di poter rimanere in alto.
Partita chiusa nel primo tempo.
Il fatto che l’Udinese riesca a inizio ripresa a trovare il gol con Molina non cambia per nulla l’inerzia della partita. Gli uomini di Gasperini gestiscono senza affanni, muovono il pallone con velocità, e non danno mai l’idea di accontentarsi. Sicuramente non si accontenta Muriel, che stavolta manda all’angolo De Maio e fulmina Padelli con il destro. Nel finale Beto batte Musso in uscita, mentre Maehle trova la sua prima rete in Serie A appoggiando in porta un assist di Hateboer. Pessina col mancino al secondo minuto di recupero fissa il finale. Tutto troppo semplice.
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Il Gazzettino