Kevin Waddle, il vagabondo del calcio da Leeds a Belluno per tifare il Piave di Terza categoria

Kevin Waddle tra Valentino Rapezzi e Daniele De Bon sul campo del Piave, vicino al letto del fiume
«Salve sono un tifoso del Leeds United, vorrei venire a vedere la vostra partita». Suonava più o meno così il messaggio ricevuto su Facebook...

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«Salve sono un tifoso del Leeds United, vorrei venire a vedere la vostra partita». Suonava più o meno così il messaggio ricevuto su Facebook dall’Usd Piave, squadra storica bellunese iscritta al campionato di Terza categoria. A contattare i neroverdi, Kevin Waddle, inglese nato a Leeds nel 1958, che si presenta alla società semplicemente come un appassionato di calcio in viaggio per l’Europa. Arrivato a Belluno in treno, tramite Tuttocampo (sito utilizzato per seguire soprattutto il calcio dilettantistico in Italia) è venuto a conoscenza della partita Piave-Sois, ultima giornata del campionato di Terza categoria (vinta 3-0 dagli ospiti che così hanno potuto festeggiare la promozione in Seconda), e ha subito deciso di andare a seguirla. Una scelta particolare che ha lasciato sorpreso lo stesso presidente del Piave Daniele De Bon, fino alle “spiegazioni” una volta conosciuto l’ospite di giornata.


UN CULTORE DEL TIFO
Waddle non è un semplice tifoso, ma un vero e proprio cultore del tifo da stadio, passione diventata il suo scopo di vita negli ultimi anni. Da sempre tifosissimo del Leeds, Waddle ha passato l’infanzia e l’adolescenza seguendo i gialloblù in casa e in trasferta, senza perdere un incontro della squadra del cuore. Con il passare degli anni, matrimonio, lavoro e nascita dei figli avevano leggermente ridotto la possibilità di seguire la squadra, una passione ritrovata però insieme alla figlia (allora undicenne) proprio negli anni più bui dei Leeds. Nella stagione 2006-07 gli Whites toccano il fondo retrocedendo in League 1 (la nostra serie C), una situazione da cui parte però l’incredibile avventura che porterà Kevin fino al “Monumental” di Borgo Piave.
LA CONFESSIONE
«È stata una delle più belle stagioni vissute da anni, ho riscoperto la bellezza di viaggiare in campi nuovi, stare all’aria aperta e costruire ricordi indimenticabili. – racconta Waddle sul proprio profilo Facebook, dove in 4 lunghi post ha condiviso la sua incredibile esperienza – Dopo 3 anni riconquistammo la promozione in Championship. Ed è lì che mi resi conto di essere vicino a visitare tutti e 92 i club professionistici d’Inghilterra».
VENDO TUTTO E ME NE VADO
Dal semplice pensiero alla realizzazione dell’impresa il passo è breve. Kevin e moglie vendono casa, comprando un camper che usano per viaggiare in lungo e in largo per tutta la Gran Bretagna e permettendo al super-tifoso di completare e addirittura allargare la lista, visitando tutti campi delle ben 128 società ad aver mai partecipato a un campionato professionistico inglese. Il suo viaggio però non finisce qui. Negli ultimi anni Kevin ha viaggiato ovunque, assistendo a partite in Argentina, Brasile, Germania, Belgio, Francia, Spagna, Hong Kong, Cile e ora Italia.
TOUR NEL BELPAESE

Poche settimane fa era ad assistere a Brescia-Monza, ha fatto tappa anche a Cortina (postando foto del campetto di Zuel ma indicando la zona come Sud Tirolo), domenica invece ha assaggiato l’atmosfera autentica della Terza categoria bellunese. Con una birra in mano ha seguito il match vinto dal Sois, scattando foto e venendo omaggiato dalla società con una sciarpa neroverde: un nuovo ricordo da aggiungere alla lista di incredibili esperienze vissute da Kevin Waddle, il tifoso vagabondo in perenne pellegrinaggio verso nuovi campi da visitare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino