Appuntamento sui social tra gli ultras per gli scontri in campo della Tana

Gli scontri tra veneziani e bolognesi in campo della Tana
VENEZIA - Sono una quindicina, ultras del Venezia e del Bologna al centro dell’indagine della questura di Venezia per gli scontri con i tifosi del Bologna in...

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VENEZIA - Sono una quindicina, ultras del Venezia e del Bologna al centro dell’indagine della questura di Venezia per gli scontri con i tifosi del Bologna in campo della Tana prima dell’incontro tra arancioneroverdi e rossoblu, l’8 maggio. Insieme ai veneziani, sotto inchiesta ci sono finiti anche tifosi bolognesi: tutti - lagunare e felsinei - protagonisti di un prepartita da brividi.


L’APPUNTAMENTO
Con l’indagine che sta arrivando a dama - questo significherebbe un rosario di Daspo di varia lunghezza, in base al ruolo avuto nella rissa - diventa certezza un sospetto diventato sempre più corposo. 
Gli scontri di campo della Tana non erano stati casuali. Veneziani e bolognesi se l’erano giurata e si erano dati appuntamento: la certezza arriva dall’analisi delle chat del mondo ultras. Gli agenti hanno scandagliato a fondo scoprendo che tutto era programmato per chiudere i conti aperti negli anni tra le frange più violente di due tifoserie che non si amano da tempo. Ed è, questo aspetto della rissa organizzata, un particolare non da poco quando la questura dovrà firmare i Daspo. Per arrivare all’individuazione degli ultras coinvolti, la polizia ha passato al setaccio anche le telecamere di sicurezza della zona dello stadio, in modo da restringere il campo alle ricerche e andare a colpo sicuro in caso di nomi già noti tra gli ultras.
La sfida tra Venezia e Bologna (per la cronaca vinta 4-3 dai padroni di casa) non era di quelle di cartello (anche se il Venezia si giocava ancora la permanenza in serie A) e per questo non era considerata “ad alto rischio” dal punto di vista dell’ordine pubblico. 
Nonostante questo la situazione è precipitata non distante dall’ingresso della Biennale, all’Arsenale, zona scelta dai tifosi di una e dell’altra squadra per chiudere il conto con le ruggini del passato. In quei momenti si era parlato anche di un ultras bolognese con un coltello mentre l’esplosione di una serie di petardi aveva creato ancora più caos.


L’ULTIMA SFIDA


Era invece considerata una partita a rischio l’ultimo incontro al Penzo, quello con il Cagliari. La posizione traballante dei sardi (già con un piede in B) e l’antica amicizia tra Venezia (già retrocesso) e Salernitana (avversario diretto del Cagliari per la permanenza in A) erano fattori tenuti da conto dalla questura nella predisposizione dei servizi di ordine pubblico. E se il prepartita era filato via liscio grazie all’intervento degli agenti, al fischio finale con la retrocessione del Cagliari messa nero su bianco, la rabbia degli ultras sardi era esplosa all’interno dello stadio. La polizia sta verificando e analizzando le telecamere di sicurezza dell’impianto per arrivare ai nomi di chi aveva sfogato la propria frustrazione spaccando i sanitari dei bagno del settore ospiti.
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Il Gazzettino