I giocatori sono pochi, l'allenatore "richiama" il presidente: in campo a 58 anni e mezzo

PELLESTRINA La squadra di seconda categoria con a terra disteso il presidente Teresino Vianello
PELLESTRINA - Il ruolo di giocatore-allenatore nei campi di calcio, non è così frequente ma nemmeno novità assoluta. Essere però presidente di un...

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PELLESTRINA - Il ruolo di giocatore-allenatore nei campi di calcio, non è così frequente ma nemmeno novità assoluta. Essere però presidente di un club e, contemporaneamente, anche giocatore potrebbe essere un record. Teresino Vianello, presidente dell’Usd Pellestrina 1911 da 22 anni, domenica scorsa è sceso in campo con la maglia numero 13, all’età di 58 anni compiuti, fra poche settimane 59.

Non per un allenamento o in una partita amichevole, ma in una partita ufficiale della sua squadra, il Trofeo Veneto di Seconda Categoria che proprio domenica ha dato il via alla stagione calcistica 2022-23 in Veneto. Siamo a Venezia, tra le isole della laguna dell’estuario: da qui arriva una bella storia di sport, calcio e vera passione. «Lo faccio – racconta Teresino – per trasmettere ai ragazzi, e ai nostri giovani, la passione. E per dare una mano. Sono felice di farlo e la passione per il calcio, per indossare ancora, anche alla mia età, scarpette e pantaloncini, il profumo dell’erba, correre dietro un pallone, sono ancora un richiamo troppo forte. Mi sono tesserato come giocatore lo scorso anno, per dare una mano a fare la squadra. C’erano pochi giocatori. Lo scorso anno, però, non avevo mai avuto l’occasione di esordire in un match ufficiale, ho però partecipato agli allenamenti senza mai scendere in campo. Domenica, invece, nella partita contro l’Arzerello al campo sportivo “Don Olinto Marella”, durante la gara tre giocatori sono dovuti uscire. Ero rimasto l’ultimo – prosegue il presidente – al 38' minuto del secondo tempo, il mister Francesco Villan, mi ha chiesto se me la sentissi e io non mi sono tirato indietro. Abbiamo perso 3-2, pur essendo stati per due volte in vantaggio, ma al momento del mio ingresso sul terreno di gioco eravamo già sullo stesso punteggio. Per cui io non ho peggiorato la situazione (ride ndr)».

 Classe 1963, Vianello il 12 dicembre prossimo festeggerà 59 anni. Nella vita quotidiana è un dipendente dell’Ipab di Venezia. E, per una singolare coincidenza, la squadra avversaria dell’Arzerello, della provincia di Padova, gioca su un impianto sportivo di proprietà dell’Ipab. «Ho giocato 7 minuti, più i 5 di recupero. In tutto 12 minuti, e ho anche sfiorato il gol del pareggio. Ma sarebbe stato troppo, forse...» La presenza in campo non è una casualità.

«Ho dato disponibilità per tutto questo campionato – continua – spazio ai giovani, ma se ci sarà bisogno sono pronto ancora a dare il mio supporto, anche da giocatore. Da giovane era un centrocampista, un’ala di spinta sulla fascia si diceva una volta. L’ultima partita, nello spezzone finale, sono partito a centrocampo, ma poi ho finito in avanti alla ricerca del pareggio. Non è una provocazione: vorrei riuscire a trasmettere ai giovani la passione per il calcio, dimostrando la fedeltà all’impegno degli allenamenti settimanali. Purtroppo in isola non è facile trovare ragazzi disponibili ad impegnarsi nelle isole».

Una storia davvero ricca di corsi e ricorsi. «Prima di diventare dirigente e presidente ho sempre giocato a calcio, calcisticamente sono nato a San Pietro in Volta (la squadra "cugina" e storica rivale del Pellestrina ndr) dove ho completato tutta la trafila delle giovanili fino alla prima squadra. Poi mi sono trovato a concludere la carriera calcistica, sull'altra sponda dell'isola a Pellestrina, e qui sono rimasto come dirigente, presidente ormai da 22 anni. Se oggi è possibile iscrivere la nostra squadra al campionato di Seconda categoria, un sincero grazie lo dobbiamo a Chioggia. L'organico è composto da una ventina di giocatori provenienti dal territorio clodiense, e solo 4-5 isolani. Davvero una coincidenza incredibile»

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Il Gazzettino