Insulti razzisti all'avversario. Dieci turni di stop a un calciatore sedicenne

Insulti razzisti all'avversario. Dieci turni di stop a un calciatore sedicenne - Foto di Phillip Kofler da Pixabay
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A fine novembre i Giovanissimi della Spal Cordovado avevano sbagliato volontariamente un rigore, "regalato" loro dal direttore di gara. Questa volta, tra gli Under 19 provinciali, un giallorosso, ancora minorenne, ha subito 10 giornate di squalifica dal giudice sportivo. Il motivo? Era stato espulso "per un'espressione offensiva a contenuto denigratorio - si legge nella sentenza - nei confronti di un avversario di colore". Il tutto a pochi minuti dal triplice fischio, con una vittoria per 3-1 in tasca. Maxistop e stagione praticamente chiusa per il classe 2007 dei canarini.

La società presieduta da Michele Russolo non presenterà ricorso. Parallelamente sta cercando il modo per non allontanarlo dal gruppo. Il protagonista in negativo ha capito la portata del suo errore e si è reso conto del danno provocato al club, che sta lavorando (molto bene) da anni proprio sul fronte della lealtà sportiva, del rispetto delle regole e dell'avversario. Al momento dell'espulsione era presente, come accompagnatore ufficiale, lo stesso Russolo. Che va lodevolmente dritto al sodo: «È un episodio che ancora non mi fa dormirire di notte, mai ci saremmo aspettati di vedere protagonista in negativo proprio quel ragazzino. Come società abbiamo già inviato una lettera di scuse agli avversari e alla Delegazione provinciale della Figc. Ci ripromettiamo di organizzare qualche incontro ad hoc per evitare altri "misfatti". Nel contempo - conclude - cercheremo di non perderlo per strada: la punizione subita gli ha già fatto capire che è indifendibile, che ha sbagliato e che per questo pagherà».

Il giudice sportivo non ha fatto sconti. "Esaminato il rapporto dell'arbitro, che è stato sentito al telefono per chiarimenti - è sempre il dispositivo del provvedimento -, è emerso che l'espulsione è nata proprio per aver rivolto a un avversario di colore un'espressione offensiva a contenuto discriminatorio. Un'offesa ben percepita dai giocatori in campo, dagli allenatori e dai dirigenti, accompagnata dal tono, che presenta gli estremi del comportamento discriminatorio". Da regolamento, chi commette una tale violazione è punito con una squalifica di almeno 10 giornate o, nei casi più gravi, con una a tempo determinato". Da qui l'inevitabile stop in doppia cifra, nonostante i 16 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino