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PORDENONE - In quella sfrenata corsa contro il tempo, ingaggiata la scorsa estate per evitare il fallimento, il Pordenone Calcio si era affacciato alla procedura di concordato in continuità con un'insolvenza stimata in 20 milioni di euro. Erano le cifre del "tramonto neroverde" decretato il 31 ottobre 2023 dal Tribunale di Pordenone con l'apertura della liquidazione giudiziale. Oggi, a una settimana dall'adunanza dei creditori per l'esame dello stato passivo, il totale del debito non è stato ancora ufficializzato. Si sa, però, che le domande di insinuazione al passivo valutate dal curatore Gianluca Vidal sono state 144. Il conto più pesante è quello presentato dall'Erario, che attraverso l'Agenzia delle entrate si è fatto avanti reclamando crediti per un ammontare di undici milioni di euro. Il piano, in cui i creditori saranno distinti per classe, dovrà essere esaminato dal giudice delegato Roberta Bolzoni. Poi, il 27 febbraio, in mattinata si terrà l'udienza per l'esame del passivo. Nel gruppo dei creditori privilegiati ci saranno i dipendenti, l'Inps e l'Agenzia delle entrate. Importante anche la fetta rappresentata dagli istituti di credito.
LA PROCEDURA
Il percorso è ancora lungo.
L'ALTRA PROCEDURA
In Tribunale - aperta a metà dello scorso novembre - c'è un'altra procedura che riguarda personalmente l'ex presidente dei ramarri, Mauro Lovisa, ed è distinta dal fascicolo che riguarda la società sportiva. Si tratta di un procedimento unitario per la ristrutturazione del debito seguito sempre dagli studi legali Malattia e Casucci. È stato assegnato al giudice Bolzoni, che a sua volta si è affidata al curatore del Pn Calcio, Vidal. In questo caso è stata ottenuta una proroga per depositare una proposta per ripianare il debito. L'ultimo giorno utile per presentare il piano al Tribunale è il 15 marzo.
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Il Gazzettino