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BELLUNO - Se tre indizi fanno una prova, allora nel calcio bellunese il caso è ufficialmente aperto. Non uno di quelli tristi e polemici in cui tanto spesso casca il mondo del pallone, bensì un originale quanto raro caso di fair-play dilagante. Solamente una settimana fa aveva fatto scalpore la decisione di Alex Da Riz, allenatore degli allievi regionali del Cavarzano Limana, che in piena lotta per il titolo aveva spinto i suoi ragazzi a sbagliare volontariamente un calcio di rigore assegnato ingiustamente. «Era la cosa giusta da fare - aveva commentato giovane il mister - nello sport il messaggio che si manda conta più del risultato».
ALTRI DUE EPISODI
Un messaggio forte e chiaro, ripreso a sette giorni di distanza in due nuovi episodi simili accaduti ancora una volta nella provincia bellunese. Nella vita le buone azioni spesso tendono a tornare indietro ed ecco dunque che sotto la luce dei riflettori finisce ancora una volta il Cavarzano Limana, questa volta però favorito dal bel gesto di fair play della Plavis 2021. Durante la sfida tra le due formazioni di categoria Giovanissimi, impegnate nel campionato provinciale girone A, l’attaccante biancoblu Nicolò Bellus ha deciso di calciare volutamente alto un rigore fischiato precedentemente proprio per un presunto fallo ai suoi danni. Una scelta personale, sul momento non compresa neanche dagli spalti ma fortuitamente immortalata in un video pubblicato poi su Facebook dal delegato provinciale FIGC Orazio Zanin: «Gesti come questi sono dettati da una cultura sportiva che si vive quotidianamente, in famiglia così come all’interno delle società - ha affermato in seguito Zanin - cose così difficilmente vengono spontanee e mostrano un notevole avanzamento del nostro movimento».
L'ESEMPIO DEL SENIOR
L’indizio finale arriva infatti dai campi di Terza Categoria, per gli amanti del calcio da sempre miniera di aneddoti goliardici (e non solo) e quest’oggi anche esempio di grande sportività. Nella sfida tra il fanalino di coda Auronzo e il Pedavena, l’esperto centrocampista della formazione feltrina Maurizio De Giacometti si è accordato con il portiere di casa passandogli docilmente tra le mani un calcio di rigore invece di provare a insaccarlo. L’arbitro aveva frettolosamente fischiato un penalty per un teorico tocco di mano di un difensore, una scelta frutto di un momento di confusione e ritenuta sbagliata da entrambe le squadre: «Siamo subito andati a parlare con il direttore di gara - racconta l’estremo difensore auronzano Alessio Zambelli - ma in quel momento è arrivato De Giacometti, ha sottolineato che nemmeno per lui era rigore e mi ha detto “te la passo”. E così ha fatto. Un bel gesto, anche perché la partita era ancora aperta». La partita è poi terminata 3-0 per la squadra ospite (con De Giacometti comunque autore della seconda rete) ma ripensando a quella giornata i tifosi sugli spalti non ricorderanno una sconfitta: «zA fine gara abbiamo voluto ringraziare il Pedavena - sottolinea infatti il presidente dell’Auronzo Ruggero Vecellio - è stato un bel terzo tempo e credo sia stato gratificante anche per loro; un qualcosa che va ricordato ben oltre i 90’ di gioco. A me in tanti anni da giocatore, allenatore e dirigente non era mai successo». Tre rigori volutamente sbagliati in soli sette giorni: semplice casualità o forza dell’esempio? Impossibile stabilirlo. La provincia di Belluno intanto si gode la sua “epidemia” di fair-play: «Tre passi in una settimana sono comunque tre passi, è segno che qualcosa si muove - sono le parole di un divertito Alex Da Riz, chiamato a commentare gli eventi dell’ultimo weekend - possiamo solo sperare che si continui su questa strada». In attesa di vedere se questo trend continuerà, c’è già chi ne individua le criticità: «Ben venga il fair-play, ma non estremizziamolo - avverte il presidente dell’AIA Sezione di Belluno Marco Cruder - altrimenti gli arbitri rischiano di perdere credibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino