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VITTORIO VENETO - Le origini italiane sono chiare già dal nome: Franco Foda. Forse non tutti sanno però che nelle vene del commissario tecnico dell’Austria, prossimo avversario degli Azzurri di Mancini negli ottavi di finale degli Europei, scorre sangue trevigiano. Già, perché il padre dell’allenatore, Enrico, scomparso nel 1998, era nato e cresciuto a Vittorio Veneto. Per trent’anni ha abitato in via San Lorenzo, nella borgata collinare. Poi nel 1965 la decisione di emigrare a Magonza, in Germania, per seguire il suo lavoro di rappresentante d’auto. Ed è proprio lì che, un anno più tardi, dopo il matrimonio a Francoforte con Michelle Vogel, venne alla luce Franco. E sabato, nel tempio del calcio a Wembley, sfiderà le sue origini.
LA CARRIERA
Franco Foda, che è già entrato nella storia dell’Austria per averla portata per la prima volta a disputare un ottavo di finale di un campionato europeo, proverà in tutti i modi a continuare a far sognare i biancorossi. Non sarà facile contro un’Italia lanciata come quella del collega Roberto Mancini, ma è vietato per gli Azzurri sottovalutare l’avversario. Il ct Foda infatti mastica calcio da tempo, dopo una carriera partita dal campo e proseguita in panchina. Appassionatosi al pallone già da piccolo e cresciuto nelle giovanili del Magonza, Foda (che può vantare anche due presenze con la nazionale tedesca, ndr) ha giocato come difensore indossano maglie di prestigio in Bundesliga come quelle del Kaiserslautern, del Bayer Leverkusen e dello Stoccarda. Poi la sua carriera è proseguita in Austria allo Sturm Graz, dove ha giocato dal 1997 al 2001, anno in cui ha appeso gli scarpini al chiodo per fare l’allenatore proprio dello Sturm Graz.
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Il Gazzettino