La famiglia Visentini dice basta: chiude il Delta Calcio, addio serie D

Lorenza Visentin dg del Delta, dietro il padre Mario, presidente, e l'uomo di fiducia Fabrizio Zuccarin
PORTO TOLLE -  È ufficiale: il Delta Porto Tolle non si iscriverà alla serie D, stagione 2022-23. Nei giorni scorsi si sono alternate varie ipotesi, come...

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PORTO TOLLE -  È ufficiale: il Delta Porto Tolle non si iscriverà alla serie D, stagione 2022-23. Nei giorni scorsi si sono alternate varie ipotesi, come la speranza di salvare almeno la categoria, ma ormai la rinuncia della famiglia Visentini a continuare con il calcio è certa.

A dare la notizia è il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli che, dopo un incontro con Mario e Lorenza Visentini nella scorse settimane e altri colloqui in seguito con il patron, comunica: «Abbiamo appreso da una nota scritta dalla società sportiva Delta Porto Tolle che il club non ha più intenzione di iscrivere la squadra al campionato, quindi con enorme dispiacere e dolore sportivo per il lustro nazionale che in questi anni il Delta ha dato al territorio di Porto Tolle, devo dare questa triste notizia». 
Il Delta 2000 (adesso Delta Porto Tolle) è nato dal 1999 dalla fusione di Polesine Camerini (questa la matricola dei bianco azzurri attuali risalente al 1969), Portotollese e Cà Venier, tra di essi l’attuale Sindaco che fu uno dei fondatori in quanto già dirigente del Polesine Camerini: «Sono anche uno dei soci fondatori del club, di conseguenza il mio rammarico è oltremodo profondo. Ma non posso non dire che è evidente che la famiglia Visentini ha investito tantissimo in questi anni, sulla squadra, sulla società, portandola ai livelli che conosciamo, toccando la Lega Pro cosa che sicuramente mai a Porto Tolle avremo potuto vivere senza di loro».
 

UN RIPENSAMENTO
Prova ad essere positivo Pizzoli, come si augurano tutti i tifosi e gli Ultras Delta, che ci sia un ripensamento: «Mi auguro, auspico comunque, che la famiglia Visentini possa cambiare idea su quanto comunicato o possa almeno salvare il titolo sportivo della società che rischia di sparire. Vediamo nei prossimi giorni se ci sono dei margini di dialogo. Grande rispetto per le scelte che ognuno fa, però è chiaro che rimane un grande rammarico. Nelle nostre possibilità economiche e amministrative, il Comune si è sempre proposto, vedremo cosa sarà ancora possibile fare. Ma va riconosciuto alla famiglia quanto di straordinario ha fatto».


C’è tanto dispiacere anche fra gli appassionati: «È una perdita non solo sportiva, ma lo sociale, perché il Delta ha tanti tifosi. Anche per la passione che i sostenitori hanno sempre messo in questi anni, portando allo stadio un pubblico numeroso con tanto impegno e dedizione ai colori. Mi dispiace molto anche per loro».
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Il Gazzettino