Gara di solidarietà per Bryan, il 21enne di Calalzo colpito da una rara malattia: c’è anche una bimba che dona 5 euro

Gara di solidarietà per Bryan, colpito da una malattia autoimmune
CALALZO - Bryan De Monte di Calalzo di Cadore, 21 anni, ha contratto una patologia autoimmune, questo il verdetto dei medici. Una malattia rarissima, l'ipotesi parla di...

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CALALZO - Bryan De Monte di Calalzo di Cadore, 21 anni, ha contratto una patologia autoimmune, questo il verdetto dei medici. Una malattia rarissima, l'ipotesi parla di encefalite autoimmune negativa, che da sette mesi lo costringe in ospedale. Una vicenda dolorosa e travagliata che ha messo in moto la solidarietà più vera, quella di amici e conoscenti, dei vicini compaesani ma anche di altri paesi del Cadore. Tante le iniziative, tanto l’affetto che i genitori sentono attorno alla loro famiglia così duramente provata.



LA STORIA
Pensare che tutto andava per il verso giusto. Bryan stava completando il suo percorso formativo, una laurea breve in informatica e già un’azienda nel trevigiano gli aveva offerto lavoro; la famiglia lo appoggiava in tutto e poteva contare sull’amore della giovane compagna. E poi nel luglio dello scorso anno le prime avvisaglie che qualcosa non andava. Prima la febbre, poi è venuto meno l’appetito ed è insorta una debolezza generale. «Sembrava si spegnesse» ricorda il padre Sergio. Tant’è che è stato accompagnato al pronto soccorso di Pieve, da lì a Belluno e Padova. Le sue condizioni erano disperate. «I medici che l’hanno seguito sono stati bravissimi -assicura Sergio- lo hanno sottoposto ad una infinità di esami, hanno fatto tutto il possibile per capire cosa aveva, hanno inviato ovunque, anche all’estero, materiale da analizzare per trovare la causa della sua condizione». E una volta accertato che si trattava di malattia autoimmune sono passati alle cure. «Lo hanno preso per i capelli, ora è all’ospedale Sant’Anna di Ferrara dove è iniziato da mesi un lungo percorso riabilitativo così da poterlo aiutare a rientrare a casa nelle migliori condizioni».

PERCORSO DIFFICILE

Ma è un cammino lungo e impegnativo, almeno un altro anno tanto che mamma Cinzia si è trasferita a Ferrara per stargli vicino, mentre Sergio li raggiunge nei fine settimana nel tempo che il lavoro gli concede, mentre la sorella di soli 15 anni è con i nonni a Pieve di Cadore. Bryan non è autosufficiente, viene nutrito ancora con il sondino, la speranza dei genitori è di poter cambiare anche questo così da nutrirlo normalmente e poi di poter al più presto ascoltare ancora la sua voce. È dei giorni scorsi il primo segnale positivo, ha provato a parlare, giusto due lettere accompagnate da un prezioso sorriso che li ha rincuorati. Papà Sergio, originario di San Vito, è da sempre in forza ai Vigili del fuoco volontari del paese della valle del Boite, e sono proprio i suoi amici che in questo periodo lo stanno aiutando ad attrezzare uno spazio adeguato nella casa di Calalzo dove Bryan potrà stare quando rientrerà in Cadore. Perchè è sul dopo ospedale che bisogna lavorare, per i costi che certo non saranno leggeri, tanto che è stato aperto un conto corrente destinato proprio alle cure post riabilitazione mentre ora sono gli amici, chi falegname, chi idraulico, chi muratore, che provvedono ai lavori nel piano terra di casa. La storia di Bryan e della sua famiglia ieri è stata raccontata anche dal telegiornale regionale della Rai del Veneto. E’ tanta la solidarietà che si è mobilitata per Bryan, anche dalle amministrazioni comunali, quella di Calalzo e anche quella di San Vito; generosità che continua sia nel suo paese che in quelli vicini. E nella cassetta della posta poi papà Sergio trova anche lettere con denaro, “in una, scritta da una bambina sicuramente, ho trovato 5 euro che conserverò come prezioso ricordo di quanto ci sono vicine le persone del nostro territorio”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino