Aperto per meno di sei mesi: chiude ancora il Caffè Manin in piazza dei Martiri

Il caffè Manin in piazza dei Martiri a Belluno
BELLUNO - È durata forse solo un’estate l’esperienza del nuovo Gran Caffè Manin di piazza Martiri? Il centralissimo locale ha chiuso i battenti per turno...

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BELLUNO - È durata forse solo un’estate l’esperienza del nuovo Gran Caffè Manin di piazza Martiri? Il centralissimo locale ha chiuso i battenti per turno lunedì, dopo una domenica con apertura a singhiozzo, e non ha più riaperto. Anche ieri le grandi vetrate sono rimaste al buio. Fuori nessun cartello ad indicare il motivo dello shut down. Esperienza finita o solo pausa di riflessione? I bene informati affermano che si tratti di una chiusura alla quale dovrebbe seguire un cambio di gestione. Il vice sindaco, Paolo Gamba, afferma di non saperne ancora nulla, ma la notizia non è certo buona visto anche l’approssimarsi delle feste e della necessità di tenere “accesa” la città.

L’INAUGURAZIONE

Tutto era iniziato il 27 maggio scorso, laddove è ancora ferma la pagina Facebook del locale. Erano mesi che la città attendeva: prima si diceva per Natale, poi per Pasqua, ma alla fine si è arrivati a maggio. Un rallentamento dovuto, si diceva, alle difficoltà di trovare personale, tema purtroppo comune ormai in tutti i settori. Completamente rinnovato, dopo una gloriosa storia di pasticceria nel salotto buono della città, il Gran Caffè Manin era stato restituito in una veste completamente diversa, sicuramente meno “calda” rispetto al passato e comunque totalmente stravolta rispetto all’originale quando Manin significava ottima pasticceria e gelateria da gustare tra divani e sedie in velluto, oppure per un caffè al grande bancone che accoglieva i clienti di fretta.

L'IMPRENDITORE

La nuova gestione era stata affidata ad un imprenditore trevigiano, Hicham, 32 anni, di origine marocchina, all’epoca dipendente della ditta edile Zetta srl che aveva effettuato i lavori di rinnovo del locale.


E proprio lavorandoci centro, Hicham era rimasto affascinato dal quel “vecchio” locale. «Mi ha affascinato la storia di questa pasticceria - aveva spiegato -. Poi quando eravamo lì passavano tante persone chiedendoci quando aprite e mi sono sentito di impegnami in questa sfida. Riapriremo non solo come bar, ma anche come pasticceria e gelateria, come era una volta: la tradizione è conservata», aveva assicurato il nuovo titolare. Ma così non è stato. Niente pasticceria e niente gelateria, quantomeno intese nella loro più autentica accezione. Non resta che attendere per capire cosa si stia muovendo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino