LENDINARA - Il Comune cerca il nuovo conduttore del Caffè Grande che ora potrà fare anche ristorazione, ma garantendo orari di apertura ampi quando ci sono eventi in...
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NUOVE POSSIBILITÀ
Una delle novità è che il gestore potrà effettuare anche somministrazione di alimenti e bevande, fornendo quindi un servizio di ristorazione, ma va sottolineato che attualmente i locali sono idonei al solo utilizzo per attività di bar-caffè. Nel bando si prendono in considerazione anche le due salette attualmente non affittate, che potrebbero essere oggetto di concessione “se necessarie per l’adeguamento dei servizi igienici alle normative vigenti, in base alla prescelta tipologia di attività di somministrazione da esercitare congiuntamente all’attività di bar-caffè”.
INTERVENTI NECESSARI
Va da sé che per avviare un’eventuale servizio ristorante il concessionario dovrebbe però farsi carico delle opere di adeguamento dei locali alle norme urbanistiche e igienico-sanitarie. Per avere in affitto il locale ottocentesco si parte da un canone a base di gara di 19.200 euro annui, quindi 1.600 euro al mese, e bisogna aver gestito nell’ultimo decennio locali di somministrazione di alimenti e bevande per almeno tre anni (anche non continuativi), con un volume d’affari medio annuo di almeno 70mila euro negli ultimi due anni di esercizio. Il Comune sceglierà il nuovo concessionario considerando non solo l’offerta con il maggior rialzo rispetto al canone a base di gara, ma anche il progetto gestionale presentato. Chi vuol prendere in mano il caffè dovrà descrivere nel dettaglio gli interventi di manutenzione che intende fare e l’allestimento del servizio relativamente, ad esempio, agli arredi e all’utilizzo dello spazio esterno.
APERTURA AMPIA
Nel bando si chiarisce che nella scelta incideranno anche gli orari di apertura proposti: è infatti valutata “la disponibilità di apertura del servizio di bar-caffè e per aperture straordinarie legate ad iniziative, eventi, festività volte a rendere fruibile il servizio e più attivo il centro storico”. Non è un mistero, a questo proposito, che il sindaco Luigi Viaro abbia più volte constatato con disappunto come i battenti del locale, sorto nell’Ottocento a servizio degli spettatori del teatro Ballarin, siano chiusi anche in serate in cui in città c’è particolare movimento per spettacoli teatrali o altri eventi.
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Il Gazzettino