Caffè al banco? Roba da "ricchi": in città il "liscio" è schizzato a 1,30 euro. «E crescerà ancora»

Caffè al bar
PORDENONE - I protagonisti dell’operazione, la definiscono come semplicemente «inevitabile». I clienti, invece, storcono il naso. Perché si tratta del...

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PORDENONE - I protagonisti dell’operazione, la definiscono come semplicemente «inevitabile». I clienti, invece, storcono il naso. Perché si tratta del secondo intervento in pochi mesi. Era la seconda parte dell’autunno, quando si era assistito in città alla prima ondata di ritocchi. Ed è già tempo della seconda. Dall’inizio di gennaio, infatti, a Pordenone il caffè è diventato ancora più caro. Si parla esclusivamente della tazzina al banco, senza il costo del servizio annesso. Insomma, il caro vecchio rito. Sempre più vecchio e inesorabilmente sempre più caro. La nuova soglia in centro a Pordenone è arrivata a toccare quota un euro e 30 centesimi. 

IL VIAGGIO


Il nuovo “giro” di rincari è stato inaugurato da alcuni bar della Contrada già all’alba del primo giorno dell’anno. A ruota, poi, sono arrivati gli altri. La tazzina di caffè liscio al banco si poteva trovare ancora a un euro e venti centesimi fino a dicembre. Ora quel prezzo è diventato letteralmente un miraggio. Il ritocco dei listini, dicono i baristi, è stato inevitabile. Ed anzi, il futuro potrebbe essere ancora più salato, dal momento che l’aumento a un euro e trenta centesimi rappresenta sì un rincaro, ma tra i più bassi di tutta la regione se si considerano i centri storici dei 4 capoluoghi di regione. E se si preferisce per varie ragioni la tazzina di caffè decaffeinato? In quel caso la stangata è ancora più tosta, dal momento che ormai a Pordenone non si scende al di sotto dell’euro e cinquanta centesimi. L’incidenza è minore, come minore è la preferenza per il “deca” da parte della clientela. Ma si tratta comunque di una soglia psicologica storica che è stata ufficialmente raggiunta. 


LE DINAMICHE


Le previsioni, come anticipato, non sono buone. «A Pordenone - spiega Sabrina Gardonio, titolare del Bar Pecora Nera di piazza XX Settembre - siamo ancora tra le città con i prezzi più bassi. Purtroppo, però, credo che sia indispensabile nel prossimo futuro portare il costo del caffè al banco a un euro e cinquanta centesimi». Il liscio, non il decaffeinato. Quello di inizio anno, quindi, non sarà l’ultimo rincaro della tazzina nel corso del 2023. «Ormai far pagare il caffè al banco un euro e trenta centesimi - illustra Fabio Cadamuro, responsabile locale della Fipe - è letteralmente il minimo sindacale. Chi lo tiene ancora a un euro lavora in perdita oppure abbassa drasticamente la qualità. Non ci sono altre strade. Non stiamo speculando e non ci piace aumentare i prezzi, perché sappiamo che gli stipendi non crescono. Siamo però di fronte a una vera e propria necessità. Il costo del caffè è arrivato ormai a 2-3 euro al chilo, a cui si deve aggiungere la bolletta».

 

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Il Gazzettino