Cade dalle scale con la zia, lei muore. Il nipote assolto dall’accusa di omicidio colposo

Il dramma nel 2021, l'anziana aveva 95 anni. Il perito della difesa: non c'è prova di un rapporto tra caduta e decesso

Cade dalle scale con la zia, lei muore. Il nipote assolto dall’accusa di omicidio colposo
PORCIA - Una caduta rovinosa dalle scale, trascinando anche la zia 95enne, morta una decina di giorni dopo all'ospedale di Pordenone. Ubaldo Pizzinato, 73 anni, di Porcia, ha...

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PORCIA - Una caduta rovinosa dalle scale, trascinando anche la zia 95enne, morta una decina di giorni dopo all'ospedale di Pordenone. Ubaldo Pizzinato, 73 anni, di Porcia, ha vissuto un incubo giudiziario durato tre anni. La Procura lo ha indagato per l'ipotesi di omicidio colposo e ne ha chiesto il rinvio a giudizio.

La sentenza

Ieri il gup Rodolfo Piccin lo ha assolto perché il fatto non sussiste: non vi è prova che ci sia un nesso di causa tra la caduta e il decesso dell'anziana. La difesa, rappresentata dall'avvocato Davide Petralia, aveva chiesto che Pizzinato fosse giudicato con un rito abbreviato condizionato a una consulenza redatta dal medico legale maniaghese Pio De Angeli. Una consulenza che ieri ha dimostrato come tra la caduta e il decesso dell'anziana non si potesse provare una relazione: la causa principale della morte è stata una cardiopatia. Lo stesso pubblico ministero Monica Carraturo ha concluso chiedendo al giudice una nuova perizia o, in subordine, l'assoluzione dell'imputato.


Cosa è successo

Il 5 agosto 2021 Pizzinato era andato a far visita alla parente, Bambina Pizzinato, anche lei residente a Porcia. La donna aveva difficoltà a deambulare, sono usciti di casa insieme e scendendo le scale esterne, nove gradini, l'uomo è inciampato facendo cadere a terra anche l'anziana. Soccorsa dal personale sanitario e portata all'ospedale di Pordenone, la donna è morta il 14 agosto. La Procura aveva ipotizzato nel comportamento del nipote una colpa, consistita in negligenza, imprudenza e imperizia. Questo anche in considerazione delle dichiarazioni della badante, la quale riferì che quel giorno aveva bevuto alcolici, circostanza che però non è mai stata accertata. La 95enne, secondo l'imputazione, avrebbe riportato nella caduta lesioni che ne avevano provocato il decesso per trauma cervicale con fratture plurime.


La perizia

«Quando è stata accolta in ospedale - ha spiegato l'avvocato Petralia - le fratture non erano state evidenziate». Secondo il perito del Pm, c'era la possibilità che si fossero manifestate successivamente. Una ricostruzione che il consulente della difesa ha contestato. «Nel corso della degenza - ha ricordato al giudice il difensore - l'anziana era stata sottoposta a manovre di rianimazione che possono aver interrotto il nesso di causalità. La caduta, dunque, non è stata necessariamente determinante».

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Il Gazzettino