MORSANO - Perde la causa contro il Comune, anche in Appello, ed è costretto a risarcire l'ente delle spese di lite. Le tesi difensive del comune di Morsano,...
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L'INCIDENTE
Secondo la ricostruzione dinamica dell'incidente, Bianchi sosteneva che, mentre camminava insieme alla moglie lungo il percorso ciclo-pedonale di via Feletti, era inciampato sui divisori stradali. Era quindi scivolato e caduto rovinosamente a terra battendo il volto. Un fatto addebitabile ad una combinazione di fattori, in particolare al mancato funzionamento di un palo dell'illuminazione pubblica e al manto stradale reso scivoloso dalle precipitazioni atmosferiche. Quindi per causa da addebitare all'ente proprietario: il Comune. Dapprima il giudice di pace poi (in secondo grado) il Tribunale hanno ritenuto infondata la pretesa di Bianchi, rilevando nella fattispecie «la sussistenza del caso fortuito, integrato dalla condotta distratta e impudente del danneggiato». L'uomo è stato conseguentemente condannato alla rifusione delle spese di lite. La vicenda risale alla serata del 5 febbraio 2014. Erano appena stati rimossi i sigilli al cantiere di via Feletti, luogo in cui a dicembre 2013 si era verificato un infortunio mortale. Accanto al cantiere, lungo la pista ciclabile chiusa dal Comune con barriere in plastica, era caduto Bianchi. I blocchi di plastica servivano a impedire il passaggio delle auto. L'uomo, secondo il suo racconto, stava rientrando a casa e la ciclabile era piena d'acqua. Schivando le pozze era inciampato su uno di quegli ostacoli: non c'erano né segnali né luce. Aveva, quindi, battuto la faccia a terra riportando una serie tra ferite e contusioni. Da lì, attraverso l'avvocato Bavaresco, aveva inoltrato al Comune richiesta dei danni patiti.
I DANNI RICHIESTI
Il preventivo delle spese mediche era di 3mila e 480 euro. Il Municipio, a quel punto, aveva comunicato il sinistro alla compagnia assicuratrice. Qualche mese dopo, lo studio legale Bavaresco aveva invitato il Comune alla negoziazione assistita, con richiesta di ulteriore danno per 16mila e 200 euro «per il disagio patito». L'assicurazione, però, si era detta non interessata a raggiungere un accordo. Costituendosi in giudizio, il Comune aveva deciso a quel punto di resistere. La vicenda si è conclusa nei giorni scorsi: Bianchi è stato condannato alla refusione delle spese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino