Cade in montagna, ex preside muore dopo due settimane di coma

Cade in montagna, ex preside muore dopo due settimane di coma
VENEZIA - Quasi due settimane di coma nella Terapia intensiva di Neurochiorurgia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Per qualche giorno anche una flebile speranza...

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VENEZIA - Quasi due settimane di coma nella Terapia intensiva di Neurochiorurgia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Per qualche giorno anche una flebile speranza che tutto fosse solo una parentesi. Poi, venerdì scorso, il crollo: Marcella Mazzoni Toninato, 83 anni, storica preside della scuola media Dante Alighieri ha esalato l’ultimo respiro. Morta per le conseguenze di una caduta su un sentiero di montagna del Bellunese, dove aveva deciso di passare qualche giorno all’aria aperta a inizio novembre, assieme al suo compagno. Domenica 8 novembre. Marcella Mazzoni Toninato sta camminando lungo un sentiero di montagna nella zona di Belluno. Sono sterrati che conosce bene e che frequenta da diversi anni, da quando, cioè, dopo la morte del marito (l’ingegner Tullio Toninato, anima della Stazione sperimentale del vetro di Murano, spirato nel 2006) si ritrovava con un coetaneo residente nel Bellunese. I due sono fianco a fianco quando l’ex preside inciampa e cade sbattendo la testa e perdendo conoscenza. A chiamare i soccorsi è il compagno. Arrivati sul posto, i medici del Suem capiscono la gravità della situazione e portano l’ex preside in Terapia intensiva di Neurochirurgia a Treviso. In quel letto Marcella Mazzoni Toninato lotta tra la vita e la morte fino a venerdì: dodici giorni di attese, speranze per un miglioramento e poi il peggioramento del quadro clinico. Giovedì, alle 12, il funerale nel cimitero di San Michele.


«È successo tutto per una caduta banale» racconta la figlia Alberta Toninato, regista, insegnante teatrale e fondatrice dell’associazione culturale Bottegavaga. «Mamma stava benissimo, era una donna vitale, viaggiava moltissimo, basti pensare che ha trascorso il lockdown dal 20 febbraio a giugno alle Canarie: era partita in vacanza prima della chiusura ed è tornata quando sono stati riaperti i voli - ricorda ancora Alberta - È stata sposata per anni con papà e dieci anni dopo la sua morte ha conosciuto il nuovo compagno: lo racconto sempre per dire come nella vita non sia mai tardi per iniziare qualcosa di nuovo. Chi era mia madre? Una donna amatissima - la risposta di Alberta - faceva parte del gruppo lettura della Querini, frequentava i teatri, ha sempre tenuto buoni rapporti con tutti e in questi giorni io e mia sorella Francesca lo stiamo vedendo: voler bene agli altri è stata la sua missione».

Insegnante di francese, a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta è stata preside della scuola media Dante Alighieri. Lì l’ha conosciuta l’ex consigliere comunale Rocco Fiano: «Ero appena diventato preside e lei era già una delle più importanti nel ruolo a Venezia - ricorda Fiano - Ho fatto nella sua scuola gli esami di terza media e si vedeva l’organizzazione, la preparazione e la competenza». Tanti i messaggi arrivati alle figlie. «Tua madre è immagine di solidità, positività, esempio di correttezza e giusta autorevolezza», scrive un amico. E una nipote: «I tanti volti di vostra madre: la fermezza e la personalità della donna leader, la dolcezza e la comprensione della mamma e della nonna, la fine intelligenza di intellettuali d’altri tempi, i modi, il gusto e la discrezione di una vera signora». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino