Il malore e la banale caduta, Michela medico senza frontiere si è arresa

Michela, medico senza frontiere
Un lutto stringe Madrid a Belluno: lacrime per la morte di Michela Sonego caduta, domenica, forse per uno svenimento. La testa che batte sul selciato, la corsa in ospedale....

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Un lutto stringe Madrid a Belluno: lacrime per la morte di Michela Sonego caduta, domenica, forse per uno svenimento. La testa che batte sul selciato, la corsa in ospedale. L'operazione d'urgenza che non va a buon fine. La notizia rimbalza tra gli amici scout di Belluno, tra gli ex compagni di classe della media Ricci e del liceo Galilei. Una notizia che lascia nel dolore pure la comunità di Puos d'Alpago, dove Michela era nata 54 anni fa, quando il parroco, don Luciano, dà l'annuncio della morte durante la messa serale.


Pure all'ospedale San Martino la ricordano in tanti. Per non dire dei bambini e della bambine a cui ha regalato sorrisi e professionalità. Perché per 7 anni, nel Novanta, ha operato nel reparto di Pediatria: «Conoscevo Michela quando era studentessa a Padova. Poi fu responsabile dell'ambulatorio di epilessia» ricorda il primario Paolo Colleselli.  Michela se ne va da Belluno appena prima del 2000, la cooperazione internazionale diventa la sua strada. Ed inizia collaborando con l'associazione Medicins du mond: nel profondo dello Stato brasiliano di Roraima vive per sei mesi con gli Yanomani. Va ricordato che già a 19 anni era partita, come volontaria, proprio per il Brasilea.

È Marco Perale, assessore alla cultura e da sempre nello scoutismo, a mandarle un saluto: «Ciao Michela, buona strada. E grazie. Insieme in Noviziato e Clan, un anno all'estero con Intercultura in Lussemburgo. Sono stato uno dei suoi capi scout, ho avuto il privilegio di conoscere una grande persona».
Michela Sonego solo una decina di giorni fa era a Belluno. Sotto braccio teneva Il Gazzettino. All'amica che l'aveva incontrata al bar di San Gervasio aveva detto: «Non torno spesso a Belluno, ma mi piace informarmi, sapere cosa succede e cosa cambia nella mia città».
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Il Gazzettino