Schiavo: «Nelle liste elettorali? C'è anche il nome di un morto»

Cadoneghe, Il nome di un morto nelle liste elettorali
CADONEGHE - Il nome di un morto tra i firmatari di una lista elettorale? L'accusa arriva direttamente da Michele Schiavo, sindaco uscente e candidato alla poltrona di primo...

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CADONEGHE - Il nome di un morto tra i firmatari di una lista elettorale? L'accusa arriva direttamente da Michele Schiavo, sindaco uscente e candidato alla poltrona di primo cittadino del Comune alle prossime elezioni amministrative. Tra i nomi dei firmatari a sostegno di una delle 14 liste in lizza alle amministrative del 26 maggio, afferma, c'è anche il nome di una donna deceduta. Schiavo aggiunge che a rilevare l'anomalia è stato un funzionario comunale sabato scorso, ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature, «tanto che i carabinieri si sono presentati all'ufficio elettorale del municipio». «Ci sarebbe una firma sospetta, che non riguarda le cinque liste della mia coalizione - sottolinea - ma una a sostegno di un altro candidato. La sola cosa che so, visto che tutto è al momento secretato, è che ci sarebbe la firma di una persona deceduta, convalidata e certificata da un consigliere comunale. Quindi chi si straccia le vesti per due candidati consiglieri che hanno deciso di ritirare la propria candidatura perché fatta a loro insaputa in quanto ingannati, dovrebbe guardare prima in casa propria».

Schiavo ieri ha anche pubblicando un post sulla sua pagina Facebook che fa il verso alla smorfia, il libro usato per interpretare i sogni e ricavarne numeri da giocare al lotto: «47 morto che parla secondo la smorfia a Napoli; 47 morto che parla secondo la smorfia a Roma; 47 morto che firma secondo la smorfia a Cadoneghe» ha scritto il primo cittadino sul suo profilo.
PROCURAQuella di Cadoneghe è una campagna elettorale rovente. Tre giorni fa la Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda dei coniugi ritrovatisi candidati come consiglieri a loro insaputa. In questo caso l'ipotesi di reato è quella di falso ideologico. La vicenda riguarda Renzo Venturato e Lucia Camporese inseriti nella lista Civica di Centro Maschi per Schiavo.

La coppia ha raccontato di essere stata inserita nell'elenco del candidati consiglieri a sua insaputa, e che sarebbero stati tratti in inganno perché erano convinti che le firme apposte ai moduli presentati dal capolista della civica di Pierantonio Maschi fossero a sostegno della sua candidatura e non per essere loro stessi indicati come candidati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino