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SANTA LUCIA DI PIAVE - Un impianto completamente robotizzato, capace di produrre cinquantamila stufe a pellet l'anno. Un investimento da 20 milioni di euro. È la nuova sede, in via Martiri della Libertà, della Cadel, storica azienda nata agli inizi del Novecento con le stufe economiche che per un secolo hanno fatto parte delle cucine delle nostre nonne. A chi in questi giorni si chiede che cosa sia l'enorme struttura a forma di grande gabbia metallica che sta prendendo forma, risponde Massimo Daruos, 52 anni, direttore generale di Cadel (rilevata dalla M.C.Z.): «La nuova sede della Cadel sarà pronta a luglio. La struttura, completamente robotizzata ma sempre e comunque con il supporto e la supervisione umana, sfornerà la bellezza di cinquantamila stufe a pellet l'anno. L'impatto visivo della gabbia andrà via via scomparendo una volta terminata la copertura».
LA RICHIESTA
L'esigenza di un impianto simile, spiega Daruos, è arrivata con la crescente domanda di questo tipo di riscaldamento nelle case di mezzo mondo. «Una grande percentuale delle nostre stufe finirà in Europa, il resto negli altri Paesi.
L'IMPATTO
Sui social nei giorni scorsi si è acceso un dibattito sull'opportunità di avere un biglietto da visita così imponente per chi arriva in centro. I pareri sono discordanti e a chi dice che l'impatto visivo del nuovo complesso sia eccessivo si contrappone chi plaude al fatto di aver rilevato un'aerea dismessa e decadente e di averla riportata in vita favorendo allo stesso modo l'occupazione locale. «In accordo con gli enti locali - rimarca il dg di Cadel - abbiamo fatto un percorso di estrema trasparenza e di rispetto delle norme vigenti. La nostra attenzione al territorio fa parte di un modus operandi che e' sempre stato la caratteristica di questa azienda che con questo ampliamento si affaccia al futuro con le carte in regola per poter essere competitiva». Sono intanto già iniziati i lavori di ampliamento della piccola rotonda che si trova davanti allo stabilimento, che saranno a totale spesa della Cadel.
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