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ABANO (PADOVA) - Il cadavere di una donna che galleggiava a pelo d'acqua in una canaletta termale. La drammatica scoperta è stata fatta nella tarda mattinata di ieri nel quartiere Pescarini. Il macabro rinvenimento è avvenuto in seguito a una segnalazione pervenuta alle forze dell'ordine, poco prima delle 11, da parte di una residente del quartiere che ha visto la poveretta affiorare dal Rio Caldo nelle vicinanze di via Previtali, l'arteria principale del comprensorio. Il corpo era rimasto impigliato nella vegetazione. In pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Abano e gli agenti della polizia locale che hanno immediatamente provveduto a transennare l'accesso all'argine che costeggia lo scolo. Inutile purtroppo l'arrivo di un'ambulanza del Suem partita dalla Casa di cura cittadina.
Chi è la donna e perché è caduta in acqua?
Il recupero della salma è stato effettuato dai vigili del fuoco che si sono calati in acqua con un canotto. La donna, sui cinquant'anni, è stata identificata come originaria dell'Est e residente ad Abano. I militari dell'Arma stanno cercando di contattare i suoi famigliari che attualmente si trovano all'estero. Indossava pantaloni e un giubbino di buona fattura. Il suo volto appariva ustionato in più punti, a causa dell'immersione nell'acqua bollente del canale termale. La caduta nel Rio Caldo, secondo i primi accertamenti condotti sul cadavere, risalirebbe alla giornata di lunedì. Aveva con sé un telefono cellulare, ma non sono stati rinvenuti i documenti d'identità, probabilmente andati perduti nella corrente. Nelle sue tasche sono stati però trovati alcuni fogli scritti a mano in una lingua dell'Europa orientale, forse in moldavo. Per quel che concerne le possibili cause della morte, l'ipotesi più probabile, al momento, è quella di una caduta accidentale nel canale oppure di un improvviso malore che l'ha colpita mentre stava camminando lungo il terrapieno, facendole perdere i sensi e quindi precipitare nel Rio Caldo, dove anche pochi centimetri d'acqua una quarantina al massimo nei punti più profondi possono esserle risultati fatali.
Il Gazzettino