VENEZIA - Voci di bambini morti e presenze invisibili registrate dagli strumenti elettromagnetici. Sull’isola di Poveglia, a Venezia, i fantasmi ci sono, ma buoni. A...
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Così, sabato, otto membri dell’Epas muniti di caschetti, scarpe antinfortunio e indumenti termici sono partiti da Como e Piacenza per imbarcarsi verso la coraggiosa avventura in laguna. L’obiettivo: misurare l’attività paranormale e gli ectoplasmi tra le vecchie impalcature dell’edificio e il campanile dismesso. Circondati dagli alberi e dall’acqua per tutta la notte, nel gelo e buio pesto, la squadra ha girato l’isola in lungo e in largo con una strumentazione tecnica sofisticata che permette di rilevare campi elettromagnetici, variazioni delle temperature e suoni o voci elettronici (cioè anomalie nell’ambiente). Macchine fotografiche a raggi infrarossi, termocamere e videocamere modificate “full spectrum” che rilevano le onde ultraviolette, registratori digitali e ambientali. Sabato sera, al loro arrivo a Poveglia, una nebbiolina si sovrapponeva al sole, avvolgendo l’isola e trasformando la vecchia imbarcazione dei pescatori sul pontiletto in una barca fantasma. Ma oltre alla tetra atmosfera, la squadra ha trovato una sorpresa: presenze sì, ma non spettrali. Alcuni giovani che con una barca erano andati a farsi un giro abusivo sull’isola, per fare chissà cosa.
I membri dell’associazione hanno dovuto attendere sei mesi per avviare la missione veneziana: occorreva l’autorizzazione da parte del Demanio, proprietario dell’isola lagunare, che a sua volta aveva chiesto il permesso alla Soprintendenza. Durante la nottata di indagini la squadra ha pubblicato delle dirette video sulla pagina facebook dell’Epas. Quello che è stato trovato, lo racconta il presidente nazionale Massimiliano Maresca: “Sicuramente ci sono delle energie residuali sull’isola ma ciò che hanno portato alla ribalta gli americani parlando di entità diaboliche, noi italiani, padroni di casa, possiamo smentirlo: non c’è nulla di cattivo a Poveglia. Abbiamo sentito per due volte distintamente e senza apparecchiature le voci di una bambina vicino alle cucine, e lo strumento ha poi confermato una differenza di campo elettromagnetico”. Con Maresca a Poveglia c’era anche il vicepresidente nazionale dell’Epas Giuseppe Ferrara, il presidente della sezione di Piacenza Marcello Chichinato con alcuni membri del suo team e Alberto Finotti, dello staff tecnico. Prossimo passo, la realizzazione di un documentario sull’esperienza nell’isola lagunare con informazioni geo-storiche sul luogo che alimenta misteri e leggende in tutto il mondo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino