Sanzionato tre volte per guida in stato di ebbrezza, la Questura vieta i fucili al cacciatore

Sanzionato tre volte per guida in stato di ebbrezza, la Questura vieta i fucili al cacciatore
PORDENONE - Al questore di Pordenone ha chiesto il rilascio della carta europea d'arma da fuoco. Non solo l'istanza è stata respinta, ma gli è stata revocata...

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PORDENONE - Al questore di Pordenone ha chiesto il rilascio della carta europea d'arma da fuoco. Non solo l'istanza è stata respinta, ma gli è stata revocata anche la licenza di porto di fucile uso tiro a volo. Il motivo? È stato giudicato «inaffidabile» perché tra il 2000 e il 2019 è stato sanzionato tre volte per guida in stato di ebbrezza. Al provvedimento della Questura si è opposto, senza successo, davanti al Tar. Ha tentato anche la strada del Consiglio di Stato, ma i giudici sono stati irremovibili: tralasciando i procedimenti per evasione fiscale (estinto) e per sostanze stupefacenti (archiviato), resta la macchia dei tre episodi di guida in stato di ebbrezza, comportamento ritenuto potenzialmente pericoloso per la sicurezza pubblica. Il cacciatore, dunque, resterà senza fucile.


L'uomo è stato condannato a 600 euro nel 2004 per una guida in stato di ebbrezza riscontrata nel 2000; nel 2006 per un episodio dell'anno precedente ha ricevuto un decreto penale di condanna a 5 giorni di arresto, patente sospesa 15 giorni; infine, nel 2019 per un etilometro positivo rilevato nello stesso anno ha patteggiato 5 mesi di arresto, 1.800 euro di multa, patente sospesa un anno e auto sequestrata. Tre episodi sufficienti a ritenere, secondo la Polizia di Stato, che l'uomo non sia un soggetto affidabile quando di parla di armi. E così il 15 marzo 2021 il questore gli ha rigettato l'istanza per il rilascio della carta europea d'arma da fuoco e contestualmente ha revocato la licenza di porto di fucile uso tiro a volo, ritenendo che i precedenti «supportassero ampiamente il giudizio prognostico di inaffidabilità al buon uso delle armi».

Secondo i giudici del Consiglio di Stato la valutazione della Questura non farebbe una grinza, in quanto il cacciatore avrebbe dimostrato inaffidabilità, intesa come «capacità di governare le proprie azioni e di prevederne ogni possibile conseguenza». «Correttamente il Tar - aggiungono - ha inoltre ritenuto che il provvedimento di estinzione del reato (legato a un patteggiamento sostituito da lavori di pubblica utilità, ndr), nonché il provvedimento di riabilitazione per gli altri due episodi di guida in stato di ebbrezza meno recenti, non scalfiscano le valutazioni effettuate dalla Questura. Né la dichiarazione di estinzione del reato né quella di riabilitazione si rendono infatti sufficienti per poter sostenere che l'appellante offra assoluta garanzia di non abusare dell'autorizzazione all'uso dell'arma». L'uomo - secondo i giudici - avrebbe dimostrato in più occasioni un «atteggiamento privo di autocontrollo facendo più volte uso di sostanze alcoliche durante la guida».
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Il Gazzettino