La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della legge regionale del Veneto del 17 gennaio 2017 che prevedeva multe nei confronti di chi disturba...
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Il Governo aveva impugnato il testo davanti alla Consulta nel marzo 2017, ritenendo che esso invadeva la competenza statale in quanto trattava condotte riconducibili all'ordine pubblico e alla sicurezza, su cui lo Stato ha potestà esclusiva; in particolare, le condotte oggetto della legge sono riconducibili al reato di "molestia o disturbo" previsto dall'articolo 660 del codice penale.
Altri rilievi riguardano i «termini generici e privi del sufficiente grado di determinatezza» con cui vengono descritte le condotte punite e infine la sproporzione delle sanzioni amministrative, superiori ad altre già previste in materia dalle stesse leggi venete.
Accogliendo il ricorso del Governo, nella sentenza i giudici costituzionali (presidente Giorgio Lattanzi, redattore Giancarlo Coraggio) sottolineano che rispetto agli atti di "ostruzionismo" o "disturbo", la caccia e la pesca vengono rilevate «solo al fine di delimitare l'ambito delle persone offese e l'elemento psicologico». Non si punta al rispetto di «specifici obblighi settoriali» delle due attività ma si punta a «garantire il diritto all'esercizio delle attività al riparo da interferenze esterne e di prevenire la possibilità di reazione della persona offesa». In questo senso, rientrano nella materia «ordine pubblico e sicurezza», di competenza esclusiva dello Stato.
«La Corte costituzionale ha ritenuto che la legge regionale approvata dal Veneto che prevede sanzioni amministrative per chi intenzionalmente voglia impedire l'esercizio di attività lecite come la caccia e la pesca vada oltre le competenze regionali e travalichi su competenze statali quali sicurezza ed ordine pubblico. Prendiamo atto della sentenza della Corte e presenteremo la stessa identica legge presso il Parlamento nazionale tramite l'on. Maria Cristina Caretta e gli altri nostri parlamentari». Lo annuncia in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale del Veneto Sergio Berlato. «Ricordiamo - aggiunge Berlato - che in altri paesi europei, compresa nella vicina Francia, leggi analoghe sono vigenti da molti anni. Equipareremo la normativa statale italiana a quella già in vigore negli altri paesi europei». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino