Ca' Da Mosto, la procura indaga sul plateatico nato come pontile per i lavori di ristrutturazione

Il plateatico di Ca' di Mosto
VENEZIA - La procura ha aperto un'inchiesta conoscitiva sulla terrazza su palafitte dell'hotel Ca' Da Mosto, in Canal Grande. L'indagine al momento non ha...

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VENEZIA - La procura ha aperto un'inchiesta conoscitiva sulla terrazza su palafitte dell'hotel Ca' Da Mosto, in Canal Grande. L'indagine al momento non ha né iscritti né tantomeno un reato contestato, ma quello che si vuole vedere è la bontà della procedura amministrativa che ha permesso all'hotel di usare la struttura come plateatico. Per questo verranno delegati alla polizia giudiziaria una serie di accertamenti sugli atti depositati in Comune e in Soprintendenza con l'obiettivo di capire quali siano stati i passaggi autorizzativi per ottenere questo tipo di uso della terrazza. L'inchiesta nasce dalle segnalazioni fatte arrivare dai residenti e dalle notizie di stampa che dall'estate si sono susseguite. Ma prende corpo, anche, con il ricorso al Tar presentato dal Comune sull'uso attuale del pontile: di questo i giudici amministrativi parleranno nelle prossime udienze di aprile.

LA STORIA
La terrazza della discordia è nata come un pontile a servizio dei lavori di ristrutturazione di Ca' da Mosto e Ca' Dolfin. Un'ampia piattaforma dove gli operai potevano muoversi agevolmente ma tolti i ponteggi, a fine primavera quel tavolato da cantiere è diventato il plateatico sull'acqua di Venice Venice, il nuovo albergo con ristorante che ha aperto nei due palazzi storici sulla curva del Canal Grande, di fronte al mercato di Rialto. La struttura è diventata così una sorta di terrazza su palafitte, arredata con sedie e tavolini, in continuità con il plateatico ricavato nell'antico sottoportico del traghetto a piano terra di Ca' Da Mosto, di fatto trasformato in ristorante. Un maxi-pontile, con una visuale unica, non a caso gettonatissimo per tutta l'estate e nelle giornate di sole per colazioni e cene, feste e aperitivi. Una terrazza che ha fatto molto discutere in città tanto da portare anche alcuni residenti a firmare un esposto alla procura, che adesso indaga.

LA CONTESA


L'indagine conoscitiva iniziata a palazzo di Giustizia si intreccia con la battaglia legale davanti al Tar. Per Comune e Soprintendenza la trasformazione della struttura da pontile per i lavori a terrazza per clienti è un uso improprio in quanto entrambi vietano l'uso a plateatico dei pontili sul Canal Grande, a salvaguardia della «fruibilità» dei palazzi nella loro interezza. Ma la società dell'albergo, forte della concessione del sottoportico da parte del Comune, interpretata come comprensiva anche del pontile, è ricorsa al Tar del Veneto. Per il momento il Tribunale amministrativo le ha dato ragione sospendendo l'atto del Comune, in attesa di entrare nel merito. L'interpretazione di Ca' Farsetti e Soprintendenza è che il plateatico è limitato al sottoportico, che il pontile deve essere libero. Una tesi contro l'altra. I giudici decideranno dopo l'udienza di merito, che sarà fissata ad aprile del prossimo anno. Quando comparirà in aula anche l'arte e le antiche visioni di Venezia: la difesa dell'albergo ha rispolverato i quadri del Canaletto a dimostrazione che un pontile c'era e che quindi l'opera è una ricostruzione.


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Il Gazzettino