A Ca' del Galletto, dopo l'hotel chiude anche il ristorante

Ca' del galletto dopo l'hotel ora chiude anche il ristorante
TREVISO - «Chiudiamo, ma non vi abbandoniamo». Saluta così i suoi più affezionati clienti e gli amici Mirco Migotto, chef e patron del ristorante Al...

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TREVISO - «Chiudiamo, ma non vi abbandoniamo». Saluta così i suoi più affezionati clienti e gli amici Mirco Migotto, chef e patron del ristorante Al Migò di via Santa Bona, alle porte della città, a Cà del Galletto. Dopo l'hotel con il Centro Congressi, chiuso nel 2020 causa Covid e non più riaperto, ora anche il ristorante abbassa le serrande. Mirco ha deciso dopo 16 anni di cambiare rotta. Come cambierà l'intera struttura. In che modo? Lo scopriremo. E per salutare gli affezionati clienti, gli amici ma anche i club che hanno sede Al Migò, (Rotary, Lions, Panathlon), ha organizzato delle serate di solidarietà a favore dell'Advar. «Dopo 16 anni ho deciso di cambiare: la ristorazione è cambiata e mi sto guardando attorno su cosa e come fare» afferma Mirco, 42 anni che all'età di 12 aveva già messo piede in cucina.


IL PERCORSO
Dopo l'alberghiero all'Alberini, Mirco ha iniziato il suo percorso professionale di cuoco Da Domenico a Lovadina, poi oltre alle stagioni in ristoranti al mare «senza guardare orari e riposi», è stato al Glorioso Piave, poi tre anni a Parco Gambrinus a San Polo, altri tre da Albertini a Visnadello. Il mestiere, della cucina di carne e soprattutto di pesce, lo aveva ben imparato con grandi maestri, dallo scomparso Domenico Camerotto a Adriano Zanotto a Guido Albertini. Ed ecco nel 2006 il suo nuovo percorso a Cà del Galletto a Treviso dando vita al ristorante Al Migò in società con Guido Albertini e dal 2012 da solo. «Sono stati 16 anni importanti per la mia crescita, imparando a camminare con le proprie gambe, con la cucina di pesce», ricorda Mirco. «Sono stato citato dalle più importanti guide enogastronomiche, e da me hanno trovato casa Panathlon, i vari Rotary e Lions per le loro conviviali che hanno visto transitare in ristorante i maggiori personaggi italiani della cultura, dell'arte, dello spettacolo, dello sport e dell'enogastronomia e di questo vado fiero. Come far parte del gruppo ristoranti del radicchio di Treviso con le cene di gala per Miss Italia e i tanti eventi del gruppo in giro per l'Italia».
NEL SUO FUTURO IL VINO

«Ho contribuito alla valorizzazione dell'enogastronomia del territorio con i tanti eventi nel mio ristorante e in giro per l'Italia e di questo devo dare atto ai mie maestri e colleghi ai quali voglio dedicare una serata, come alle associazioni e ai clienti fedeli guardando alla solidarietà». Sul futuro Mirco sottolinea: «Per ora chiudo ma non abbandono nessuno, mi dedicherò ad un progetto sul vino, sarò sempre in cucina per eventi in varie location o a domicilio. Poi per l'autunno non è escluso vada in porto l'apertura di un ristorante. Mi devo guardare attorno, capire ancora di più dove e come va la ristorazione che, causa il Covid, è cambiata». Per salutare amici, clienti e i club, Mirco Migotto ha ideato tre serate. La prima si terrà venerdì 8 luglio, una cena di gala creata unitamente all'Advar, cui sarà devoluto parte del ricavato, e la presenza appunto di Lions, Rotary, Panathlon; cena a base di pesce, Sabato sera 9 luglio, e domenica 10 a pranzo, due appuntamenti, con lo spiedo di papà Adriano. Poi alla sera Mirco radunerà i suoi colleghi ristoratori e fornitori. Un grazie a 360 gradi.

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Il Gazzettino