Il bus scomponibile della start up padovana Next è partito a Dubai

Next a Dubai
PADOVA  - «Faremo le prove su strada a Padova, ci faremo conoscere all’Expo di Dubai e poi inizieremo anche la produzione in serie». Due anni fa Tommaso...

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PADOVA  - «Faremo le prove su strada a Padova, ci faremo conoscere all’Expo di Dubai e poi inizieremo anche la produzione in serie». Due anni fa Tommaso Gecchelin parlava con gli occhi pieni di energia ma chi lo ascoltava non poteva sapere se si trovava di fronte un visionario oppure una delle tante startup destinate a sgonfiarsi in fretta. Due anni dopo, con una pandemia in mezzo, la padovana “Next” è ancora qui. Anzi, lì. All’Expo di Dubai, per mettersi in mostra e firmare nuovi importanti contratti. La produzione in serie scatterà entro il prossimo ottobre ed è appena arrivata anche l’apparizione cinematografica nell’ultimo film di Pif. I bus scomponibili ideati da Gecchelin da anni catturano l’attenzione di molti addetti ai lavori e ora la società con sede al centro Paradigma di viale dell’Industria inizia a raccogliere i frutti. 



L’IDEA
Il “mezzo di trasporto del futuro” (così viene presentato nell’ultimo film di Pif) è una sorta di bus elettrico diviso in tanti moduli scomponibili. A testarlo sono stati il fondatore di Next Gecchelin (36 anni) assieme all’ingegnere aerospaziale Edoardo Fantin (padovano anche lui) e all’ingegnere robotico Nicola Risté (marchigiano). 
Un singolo modulo è lungo 2,5 metri, largo 2,3 e alto 2,90. Pesa due tonnellate vuoto, porta sei passeggeri seduti più quattro in piedi. Può raggiungere i 90 km/h, a regime l’autonomia della batteria sarà di 200 chilometri. La grande novità sta nel fatto che questi moduli sono in grado di viaggiare separati e di prendere direzioni diverse in base alle necessità. Da Dubai, dove si trova adesso, Gecchelin porta un semplice esempio: «Prendiamo un classico bus lungo 12 metri e immaginiamo che venga diviso in sei moduli da due metri l’uno. All’ora di punta c’è bisogno di ogni vagone per portare il maggior numero di passeggeri possibili, ma a mezzanotte magari ne basteranno la metà. In questo modo si può anche ingombrare meno il traffico». 
GLI ACCORDI
Basandosi su questa filosofia Next ha conquistato lo sceicco e ora è all’Expo con cinque moduli in esposizione. «Stiamo stringendo diverse partnership strategiche con aziende locali ed enti governativi per dare vita ad un progetto ambizioso negli Emirati Arabi - annuncia Gecchelin - Prevediamo di iniziare la produzione in serie entro ottobre 2022 con centinaia di veicoli all’anno, guardando anche al mercato cinese e al resto del mondo». 

«A Padova - prosegue - abbiamo invece da poco concluso positivamente la sperimentazione che ha permesso di testare le caratteristiche principali del veicolo in via Longhin per poi proseguire con le prove sulla tratta tra la fiera e l’autostazione dove due Next hanno potuto agganciarsi e sganciarsi anche in movimento, nel traffico misto. Grazie alla modularità si può risparmiare fino al 60% di energia elettrica rispetto ad un autobus elettrico standard. Nei prossimi mesi faremo diversi eventi di presentazione del progetto a Padova e in altre città europee». Sì, Next è partito.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino