Burraco-mania, 4 donne prese da un gioco "fatale"

Burraco-mania, 4 donne prese da un gioco "fatale"
Caterina Guzzanti ha dovuto farsi insegnare le regole: «Le ho imparate tutte, solo che, finite le riprese, dopo quindici giorni già non me le ricordavo...

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Caterina Guzzanti ha dovuto farsi insegnare le regole: «Le ho imparate tutte, solo che, finite le riprese, dopo quindici giorni già non me le ricordavo più». Angela Finocchiaro non ne aveva bisogno: «Ci gioco abitualmente. È più bello che passare il tempo con gli amici a chiacchierare e basta, l'unica condizione è di non trovarti con l'amico che ti sgrida se butti già una carta sbagliata». «Ma la più brava di tutte è la regista Giuliana Gamba, lei partecipa anche ai tornei», racconta Claudia Gerini.

Più pop e democratico del bridge, più semplice della canasta, il burraco sbarca al Lido, evento collaterale della Mostra del cinema di Venezia. E sbarca è il termine esatto perché il film Burraco Fatale, che sarà nelle sale dal 1° ottobre, è stato presentato in anteprima ieri sera all'Arsenale, proiettato su un maxischermo visibile solo se si stava in acqua, in barca. «Ma io in barca non ci salgo mica, vomiterei l'anima», dice Finocchiaro, pronta a riprendere la seconda serie di Volevo fare la rockstar, ma col pensiero fisso al teatro: «Il cinema è stato fermo per mesi? Vogliamo parlare del teatro?».
I RACCONTI
Un pomeriggio tra donne in Terrazza Biennale tra trucchi, ritocchi, mascherine, foto, battute, risate. Ci sono Claudia Gerini, Angelica Finocchiaro, Caterina Guzzanti, le tre attrici che con Paola Minaccioni sono le protagoniste di questo nuovo film di Giuliana Gamba dove c'è anche un cameo di Loretta Goggi. «Nel film siamo quattro amiche, Irma, Eugenia, Miranda e Rina, unite anche dalle loro irrinunciabili partite a carte - racconta Guzzanti - Io, Miranda, sono quella che organizza gli appuntamenti settimanali a casa della suocera, ricchissima, dove vivo, anche se mio marito è morto. Ho una figlia che fotografa rubinetti, frequenta corsi costosissimi a Londra pagati dalla nonna, ma non la si vede mai». «Io invece sono Eugenia - dice Finocchiaro - quella precisina che deve fare tutto bene e restare impassibile anche se le esplode un elettrodomestico in cucina mentre ha ospiti a cena». Il burraco, ovviamente, è un pretesto per raccontare la storia di questa commedia, ma rischia di essere anche un'esca per attirare in sala gli spettatori: la stima è che in Italia i giocatori siano almeno 3 milioni, senza contare quelli virtuali.

Girato un anno fa, tra aprile e maggio 2019, il film racconta scene di vita che il coronavirus ha cancellato, come appunto i ritrovi tra amiche. «Come ho vissuto il lockdown? Ho pitturato il cancello - racconta Guzzanti - Davvero, la mia casa è dentro un grande giardino, con i vicini ci siamo organizzati per fare i lavori delle parti comuni, pittura, stucco, smalto. Tutti assieme abbiamo fatto in un mese quello che una squadra di operai avrebbe fatto in pochi giorni, ma vuoi mettere il divertimento? E la spesa? Cinquanta euro a famiglia. Alla fine ci avevamo preso la mano, ma non c'era più niente da dipingere». Finocchiaro non è stata da meno: «Io abito in campagna, quindi, pur dolorosamente, il lockdown è andato bene. Ho pulito tutto, ho stirato tutto, ho fatto tutti i lavori casalinghi possibili. La verità? Se non ci fosse stata la cultura sarebbe stata dura».
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Il Gazzettino