Buco da 6mila euro per la mensa scolastica: 80 famiglie morose

Buco di 6mila euro alla mensa scolastica di due scuole di Limena
LIMENA - Un buco di 6mila euro nei pagamenti dei pasti forniti dalla ditta di ristorazione Camst agli alunni a tempo pieno della scuola Primaria Manzoni e della scuola...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LIMENA - Un buco di 6mila euro nei pagamenti dei pasti forniti dalla ditta di ristorazione Camst agli alunni a tempo pieno della scuola Primaria Manzoni e della scuola dell’infanzia Melograno: è il drammatico dato aggiornato dall’ufficio istruzione al 10 luglio. Sono 80 le famiglie insolventi, «di queste una cinquantina hanno un debito fino a 50 euro - spiega il Sindaco Giuseppe Costa -, poi le fasce di morosità aumentano fino al caso limite di due famiglie da cui il Comune avanza circa 500 euro, cioè 100 pasti, per ciascun nucleo. E la ditta provvede a servire gli oltre 360 ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Limena ad un costo di 4,99 euro a pasto e mai nessun studente è stato lasciato senza pranzo». Tuttavia il sindaco sembra deciso a non lasciar cadere la questione: «Chi si è dimenticato di pagare provveda celermente e chi è in effettivo stato di difficoltà produca le pezze giustificative richieste, altrimenti l’Amministrazione attiverà le procedure per il recupero del credito, anche attraverso vie legali».


La scuola è terminata da più di un mese è probabile che nella maggior parte dei casi si tratti di mera dimenticanza soprattutto per le famiglie che hanno totalizzato importi bassi. La cifra complessiva però desta preoccupazione. «Invitiamo i genitori insolventi a mettersi in contatto con l’Ufficio istruzione – sollecita l’Assessore Stefano Tonazzo – oppure a verificare presso la cartolibreria “Segnalibro” qual è la posizione del proprio figlio e a sanare il debito utilizzando i consueti metodi. Nei casi di difficoltà economiche l’invito è di rivolgersi direttamente ai Servizi Sociali: ogni situazione sarà valutata singolarmente per cercare la soluzione migliore. Intendiamo venire incontro alle famiglie in disagio qualora si dimostrino collaborative e forniscano la situazione economica presentando l’ISEE in breve tempo».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino