L'ultima acrobazia di Brumotti: «Treviso più bella di Venezia, vi spiego perché»

L'ultima acrobazia di Brumotti: «Treviso più bella di Venezia, vi spiego perché»
TREVISO «Amo Treviso. Con i suoi ponticelli e il suo ordine, mi piace quasi più di Venezia. Anzi, visto che lì non si può girare in bici, dico che...

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TREVISO «Amo Treviso. Con i suoi ponticelli e il suo ordine, mi piace quasi più di Venezia. Anzi, visto che lì non si può girare in bici, dico che Treviso è proprio più bella di Venezia. La critica che devo fare, però, è che negli scorsi decenni c'è stato un abuso di un certo tipo di edilizia non in linea con la città. Ci sono stati stupri paesaggistici. Mi auguro che oggi eventuali nuove costruzioni siano di design. Il trevigiano è tra le eccellenze italiane nel mondo. Quindi bisogna fare i compiti molto bene per tutelare un luogo che è unico».


La dichiarazione d'amore per la Marca, compresa la sofferenza per le sue ferite, arriva dal nuovo testimonial del Parco del Sile: Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia e campione di bike trial con dieci Guinness world records all'attivo. La sua fidanzata, Annachiara Zoppas, gli ha fatto scoprire la Marca ormai due anni fa. E' stato amore a prima vista. Ieri un passo ulteriore. Brumotti ha attraversato il Parco del Sile, da Vedelago a Quarto d'Altino, transitando per il centro di Treviso. Le foto e i video delle acrobazie alla Porta dell'Acqua, alla Rotonda di Badoere, sul ponte dell'università di Treviso e nella zona del cimitero dei Burci saranno al centro di una nuova campagna promozionale. 
Vittorio Brumotti, come si sta nei panni di testimonial del Parco del Sile?
«Sono un Peter Pan, un ragazzino di 40 anni, che è stato invitato a visitare un parco. Oggi più che mai è indispensabile la presenza di chi abita in questa zona e di tutti gli italiani che, purtroppo, a causa dell'emergenza coronavirus quest'anno non si sposteranno all'estero. Noi vogliamo dire a tutti che c'è la possibilità di visitare luoghi come questo. Magari sono un po' meno conosciuti di altri, ma sono estremamente affascinanti. E io sono il primo a essere colpito dalla voglia di assorbire, di andare, di farmi trascinare dai local per scoprire cosa offre il territorio».

Qual è il suo rapporto con Treviso e la sua provincia?
«Amo Treviso. E' una delle mie città preferite. Mi ci ha portato mia morosa un paio di anni fa. E me ne sono innamorato. In città e nei territori attorno ci sono posti meravigliosi per girare in bici. A Venezia, invece, la bicicletta è vietata. Quindi faccio una pernacchia: non mi volete? Ok, allora io dico che Treviso è più bella di Venezia».

Cosa le piace di più? 
«Treviso è tutta bella. Poi qui ci sono anche i miei due cibi preferiti». 

Quali? 
«Il radicchio tardivo, che quando prende la ghiacciata diventa più buono. Da quando l'ho scoperto, quand'è stagione lo esigo tutte le sere, con l'aceto balsamico». 

E l'altro?
«L'asparago. Mi è sempre piaciuto. Qui ho scoperto che non ha i filamenti, è bianco e croccante. Me ne sono fatto dare una bella dose». 

Ci sarà inevitabilmente anche qualcosa che non le piace.
«La critica che devo fare, essendo amico di Vittorio Sgarbi, riguarda l'edilizia: negli scorsi decenni si è abusato di un modo di costruire non in linea con Treviso. Ci sono stati degli stupri paesaggistici». 

Si è messo anche qui sulle tracce degli spacciatori?
«Sono passato qualche tempo fa di notte nella zona della stazione, dopo essere stato a Padova e Mestre. Ho indagato per un giorno e mezzo. Ma ne ho visti ben pochi. Se ci saranno problemi, però, a settembre tornerò e verrò a tirare le orecchie».

Cosa le è rimasto del Parco del Sile? 
«E' una zona meravigliosa. Io, poi, sono un amante degli alberi. Mi piace perdermi a cercare di capire la provenienza di ogni pianta. Invito la popolazione a battersi in tutte le iniziative volte a ripristinare l'armonia del paesaggio. C'è la necessità di tutelare un luogo che è unico».

E poi è perfetto per le due ruote. 

«Chi fa biking ha una marcia in più rispetto agli altri. Questi luoghi sono adatti sia per le famiglie con i bambini che per i maschi alfa, gli amministratori delegati e così via. E' molto bello vedere anche un sacco di donne che si muovono in bicicletta. Invito tutti a venire a scoprire questi posti davvero unici».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino