Aveva azzannato e ucciso un anziano a Brugnera, il cane "Ettore" torna a casa

Il cane Amstaff "Ettore"
BRUGNERA - Aveva azzannato, uccidendolo, un anziano di 75 anni, Avellino Corazza. Ora, dopo un anno, Ettore, cane di razza Amstaff, ha lasciato il canile di Villotta dov’era...

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BRUGNERA - Aveva azzannato, uccidendolo, un anziano di 75 anni, Avellino Corazza. Ora, dopo un anno, Ettore, cane di razza Amstaff, ha lasciato il canile di Villotta dov’era stato rinchiuso dopo il terribile fatto del 25 ottobre scorso. Accompagnato dai padroni e dall’avvocato Alessandra Marchi, che da tempo ne stava chiedendo il dissequestro, è tornato nella sua casa di via Livenza. Il legale ha scongiurato l’abbattimento del cane che, pur essendo vietato a priori, a volte viene prospettato o comunque se ne discute come ipotetica soluzione.


IL PERCORSO
«In realtà - spiega Marchi - i percorsi corretti da seguire sono altri ma bisogna fare i conti con il fatto che i padroni dei cani coinvolti in simili vicende rinunciano, a volte, alla proprietà e lasciano che la sorte di questi animali sia il più delle volte quella di finire i loro giorni in canile. Bollati come assassini». Fin da subito la situazione per Ettore si era prospettata diversa perché i suoi proprietari, «nel massimo rispetto del lutto familiare», avevano ritenuto che intorno alla vicenda del loro cane doveva essere fatta chiarezza, ma soprattutto doveva essere accertato e dimostrato che l’Amstaff non poteva considerarsi un cane pericoloso ed aggressivo.
I VETERINARI
Si sono così susseguite una serie di attività di monitoraggio del cane da parte del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale incaricato dal pubblico ministero della Procura di Pordenone Carmelo Barbaro, e dai consulenti di parte nominati dall’avvocato Marchi: il veterinario comportamentalista Marco Mariotti e l’educatore cinofilo Pierluigi Raffo. Su richiesta del magistrato che ha seguito il caso i proprietari avevano anche incaricato una educatrice cinofila, Elena Maschietto, che aveva insegnato ad Ettore a tollerare la museruola: attività che il cane ha appreso in tempi record. «In tutto questo non va dimenticata - aggiunge l’avvocatessa Marchi - la disponibilità del canile di Villotta e di tutto il personale lì operante nel conciliare le attività di tutti con le esigenze e le tempistiche legate al lavoro che veniva richiesto per Ettore».
PIÙ ISTANZE
Su istanza del legale, il cane è stato dapprima spostato dal box sanitario contumaciale in uno più grande. Gli è stato poi concesso di trascorrere del tempo con il suo proprietario, che lo ha incontrato due volte a settimana, permettendo all’animale di vivere una dimensione più familiare e di mantenere quel carattere equilibrato che da sempre aveva avuto. Ettore ha sempre superato tutti i test a pieni voti, anche il più duro, quando è stato sottoposto a una risonanza magnetica. L’osservazione di Ettore si è conclusa favorevolmente, ritenendo che «non c’è più alcun motivo per trattenere il cane in una struttura».
LE RELAZIONI

Le relazioni che Marchi ha fatto pervenire, a firma dei nominati consulenti, hanno confermato che Ettore «ha dimostrato grandi capacità di recupero, doti di adattabilità, resistenza e resilienza. Auspico - conclude il legale – che, chiarita ulteriormente la dinamica dei fatti, questa vicenda possa trovare il giusto componimento in ogni sede per restituire la necessaria serenità per andare avanti alle famiglie coinvolte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino