Brugnaro mette all'asta le tombe di famiglia nel cimitero di San Michele

Brugnaro mette all'asta le tombe di famiglia nel cimitero di San Michele
VENEZIA - Avete trecentomila euro a disposizione e volete investire in futura memoria? A breve uscirà un bando per ottenere la concessione di sette tombe di famiglia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Avete trecentomila euro a disposizione e volete investire in futura memoria? A breve uscirà un bando per ottenere la concessione di sette tombe di famiglia nel cimitero di San Michele. Si tratta di sei cappelle di una certa importanza anche artistica più una settima ancora da liberare, per le quali il Comune intende ricavare non meno di un milione e 800mila euro dalla concessione per 99 anni.


Qualcuno storcerà il naso dicendo che il sindaco Luigi Brugnaro tirerebbe fuori soldi anche dai defunti, ma quando si tratta di beni pubblici vale il principio Pecunia non Olet (il denaro non puzza), attribuito da Svetonio all'imperatore Vespasiano quando questi decise di tassare le pubbliche latrine. Il regolamento di polizia mortuaria prevede che la concessione decada per incuria o morte degli aventi titolo e il caso vuole che ben 17 di queste concessioni, riguardanti alcune tra le più belle cappelle private, siano state dichiarate decadute e passate in proprietà all'amministrazione comunale. Sei di queste, che sono state liberate dai resti saranno presto messe a disposizione di chiunque intenda acquisire una cappella per la propria famiglia...
 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino