Il fiume Brenta in secca come d'estate, irrigazione dei campi a rischio

Il fiume Brenta in secca come d'estate, irrigazione dei campi a rischio
VIGONOVO - Il fiume Brenta in secca. A memoria d’uomo, durante l’inverno, tali condizioni non si erano mai viste. Per rivedere l’alveo del corso d’acqua...

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VIGONOVO - Il fiume Brenta in secca. A memoria d’uomo, durante l’inverno, tali condizioni non si erano mai viste. Per rivedere l’alveo del corso d’acqua con tale carenza bisogna risalire a cinque anni fa,  al 31 agosto 2017. Ma allora eravamo in piena estate, mentre ora non siamo ancora usciti dall’inverno. L’immagine scattata nella mattinata di domenica 6 marzo alle chiuse di Vigonovo ne rappresenta l’attuale stato. 


Il fiume nasce dai laghi trentini di Levico e Caldonazzo, a loro volta alimentati dalle acque di origine pluvio-nivali provenienti dalle montagne circostanti. Precipitazioni che questo inverno sono state quasi inesistenti. Il Brenta, che nella sua massima portata è in grado di far defluire fino a 2mila metri cubi d’acqua al secondo, in questi giorni sembra un rigagnolo. 

I PROBLEMI
Di conseguenza risulta essere molto scarsa anche la quantità d’acqua scaricata nell’emissario Naviglio Brenta. Quello delle ville venete rivierasche, per intenderci. La stagione delle minicrociere sul canale, con i suoi caratteristici battelli panoramici, dovrebbe aprirsi ad inizio della primavera, ma nelle attuali condizioni la navigabilità risulta essere praticamente impossibile. Gli effetti della scarsità d’acqua del Brenta sono molteplici. La piccola centrale idroelettrica realizzata sul lato destro del fiume, in adiacenza alle chiuse di Vigonovo, non è funzionante. Funzionano a bassissimo regime anche le pompe del Consorzio di bonifica Bacchiglione, indispensabili per alimentare gli scoli consorziali in grado di soddisfare le necessità di agricoltori e vivaisti, già per conto loro preoccupati per il prolungarsi di una siccità raramente verificatasi a fine inverno.
I RIMEDI

Per avere più acqua a disposizione, se il tempo non aiuterà prima, bisognerà aspettare fino al 15 marzo, quando si aprirà ufficialmente la stagione dell’irrigazione e sul Brenta, tramite il complesso sistema idraulico posto in atto dal Consorzio di bonifica Bacchiglione e dal Consorzio L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico), saranno immessi circa 6.550 litri d’acqua al secondo. Acqua che proviene dall’Adige tramite un percorso di 70 chilometri attraverso le province di Verona, Vicenza e Padova. Sempre che l’Adige non abbia il medesimo problema del Brenta.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino